Ascoli Satriano (Puglia) 13 giugno 2014

Conclusi i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio.

Conclusi a Satriano i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio di Padova. Sono così ritornati, dopo oltre 60 anni, i riti e i festeggiamenti. Sant’Antonio, il cui vero nome era Fernando. Nasce a Lisbona e muore all’età di 36 anni a Padova. Viaggiò molto, come ha ricordato nell’omelia don Alessandro Iannuzzi. I riti si sono conclusi dopo tredici giorni, da qui il nome “tredicina”. Una pia pratica,quest’ultima, nata e divenuta celebre subito dopo la sua morte e tramandata nei secoli dai devoti. Si tratta,infatti, di una serie di preghiere che vengono recitate per tredici giorni consecutivi. Tutte le sere i fedeli, accorsi assai numerosi, si sono ritrovati nella Chiesa Matrice S.Maria d’Altavilla, per ripercorrere in tredici tappe, gli eventi più importanti della vita di Sant’Antonio.. Prima della celebrazione della solenne Messa, la processione che vediamo in alcune foto, è stata accompagnata dalla banda musicale di Cardinale ed ha attraversato le strade principali della cittadina jonica. In particolare è stata trasportata a spalla alla Chiesa dell’Immacolata –chiusa al culto- e dove una volta la statua trovava ospitalità. La statua del Santo è stata avvicinata ma il portone,malinconicamente, era chiuso mentre –eccezionalmente- sono state fatte risuonare le campane dell’omonima chiesa. Bellissimi giochi pirotecnici hanno accolto l’arrivo dell’effige nella Chiesa dove il parroco nell’omelia, tra l’altro, ha avuto parole di vivo elogio per la straordinaria partecipazione dei fedeli. Ricordando,altresì,che la parrocchia dev’essere considerata una famiglia nella famiglia. Alla fine della celebrazione i quattordici bambini che domenica scorsa avevano ricevuto la prima comunione, hanno distribuito i pani benedetti. Questa è una tradizione,nata dal gesto di una madre riconoscente per la guarigione del figlio ed operata per intercessione di Sant’Antonio .Il Santo di Padova morì all’età di 36 anni. Notoriamente e popolarmente viene considerato un grande santo, anche perché di lui si narrano grandi prodigi miracolosi, sin dai primissimi tempi dalla sua morte e fino ai nostri giorni. Tali eventi prodigiosi furono di tale intensità e natura che facilitarono la sua rapida canonizzazione, inferiore ad un anno (è il Santo canonizzato più rapidamente nella storia della Chiesa). Anche a Satriano si racconta, forse proprio in occasione dell’ultima processione, sarebbe avvenuto qualcosa di straordinario. Tre giovani sbarbatelli, avranno avuto non più di dieci anni d’età, Giuseppe,Gabriele e Salvatore, stavano giocando proprio mentre passava la processione nella Via Carmine. I tre erano alla sommità di un muro in costruzione quando uno, in gesto di sfida, pare abbia detto “vediamo chi è capace di saltare nel vuoto” . Il salto era di circa di dieci metri e la speranza del più temerario era di finire sopra un grande terrapieno. Ma il salto non si concluse nel modo sperato. Il volo si concluse,invece, nel sottostante canale irriguo dove il ragazzino precipitò, dolorante nella parte bassa del corpo e semisvenuto. Grande paura dei due compagni . Ancora più grande era l’angoscia per la sorte del loro compagno. Immensa fu, però, la loro gioia,quando l’indomani mattina, scorsero il loro compagno -con le proprie gambe- mentre andava a scuola. Tanta commozione,baci e abbracci conclusero quella terribile esperienza.