Belgio, Paese estero 13 giugno 2016

Castello di Noisy 2015

Il castello di Noisy (in francese château de Noisy), noto anche come “castello di Miranda” è un maniero neogotico situato a Celles, nel comune di Houyet, nella provincia di Namur, in Belgio.

L’edificio è in stato di abbandono dal 1991 e per la sua particolare condizione è divenuto meta di turismo e luogo di riprese cinematografiche.

Sono tra le poche persone al mondo ad avere trovato il sentiero per il Château Noisy – Castello Miranda – oramai la boscaglia ha invaso tutto, la famiglia ha deturpato e portato via i marmi, persino le cornici di gesso ma l’edificio in se è rimasto intatto. Ebbene i locali lo ignorano – io ne ho fatto una malattia finché, l’anno scorso e adoro il Belgio tutto, ho preso l’auto e l’ho cercato per una settimana, inclusi i boschi adiacenti a proprietà che purtroppo condividono lo stesso sentiero. Ci vogliono 4 km di camminata nel nulla, potrebbero ucciderti, il sentiero di sassi, abbastanza largo per farci passare un camioncino piccolo, costeggia una gigantesca proprietà con un maniero e sarebbe facile per un ignaro, pensare che potrebbe appartenere al castello Miranda – non è così. Appena ti ritrovi gli scorci del maniero lontani circa 500m sei solo a quarto di strada che entra ancora nei boschi. Non c’è alcuno, se ti fai male non hai aiuto, puoi gridare – nessuno ti sentirebbe. Sei stanco e il sole picchia – meno male ci sono gli alberi alti e hai l’acqua ma ti domandi, sarà la strada giusta? Dove cavolo mi trovo? Sono sola e se arrivasse qualcuno, di certo mi farebbe a pezzi? Sono sola e penso, ma dove può portare questa strada, insomma non si vedono le guglie del castello e le due torri sono abbastanza alte? In quale pasticcio mi sono cacciata? Anche se so che non avrei paura di affrontare i proprietari con qualche scusa o benissimo con la verità – pur sembrando una pazza. Comunque, il cancello è stato buttato giù, non rubato , né portato via – non ci sono più muri di recinzione solo invasione di alberi e edere ma dietro la corona di un gigante, eccolo! Mio Dio e senza fiato dalla camminata, con la paura di avere sbagliato posto, arrivi a scorgere la sua presenza e ti impressioni. Straordinario! Respiri. Finalmente respiri e gli occhi restano fissi sulla creatura più bella e bizzarra che mai avresti potuto conoscere se non l’avresti cercata. Ti innamori. Io mi sono innamorata subito. Ho smesso di ragionare per bearmi del fantastico. Il sole è ancora alto ma sono già le 4 ho percorso 4 km in due ore – in mezzo al nulla e a milioni di interrogativi. Scatto le prime foto. L’esterno è pazzesco – rovinato – abbandono totale ma c’è il verde, un verde triste e malinconico, quasi un grido di certezza di un essere che sa di aver fatto storia e adesso è lì ferito e agonizzante. Tu lo ami ma non puoi nutrirlo, non puoi proteggerlo, non puoi ucciderlo. Non ti resta che ascoltarlo. Non ci sono cicale, nessun rumore solo silenzio. Entri dalla porta principale e osservi i colori azzurri forti e i rossi dei soffitti. Il batticuore è simile a momenti in cui cerchi l’orgasmo ma tardi per prolungarti il piacere. Le scale sono buchi, potrebbero crollare ma sei leggera e vai avanti, sali al primo piano, il pianterreno lo ispezionerai dopo. Il primo piano è una cresima di spazi che incoraggiano le piante a entrare – una volta – le finestre davano sui giardini – ma i giardini e le fontane non esistono più – Si sente come il grido di un essere che sta soffocando nella propria materia. Eppure continui ad amarlo, l’edificio ti parla, ti invita a viverlo, a ammirarlo, a toccarlo e sfiori con le mani le colonne di gesso, le pareti blu, gli stipiti delle porte ascoltando l’anima moribonda di quell’alieno. Scendo a pianoterra e passano le ore. Quasi tramonto per un motivo inspiegabile decido di andare via col sole .- non ho paura dle buio ma temo che quella creatura mi voglia al punto da strapparmi alla mia vita. Immagino ci sia qualcosa che leghi la gente alle cose, alle situazioni o ai sentimenti. Io percepisco nei luoghi che esploro questa sensazione, di appartenere, di amare e di percepire cose che altri non potrebbero. Non ho mai girato il capo per guardarlo quando ho intrapreso la via del ritorno alla macchina. Solo io e forse pochi altri conosciamo la strada per arrivare alla creatura. Oggi dopo un anno, ti dico che mi manca, in pochi posto ho amato e mi sono sentita come li, straordinaria.