La mia maledizione è convivere con meraviglia
Portarla via ai licheni del vuoto e darle una forma
Tirarla a lucido con le parole strappando a me stesso i battiti
Con la speranza di non lasciarla priva di un cuore
Mi chiedono di essere normale ma non ho speranza
Chi mai potrebbe camminare bene se ha sempre usato le ali
Un cigno pur bello non ha voce
Così la pazzia del pazzo
Tu vedi in me trasparenze cercando di dare loro un nome
Io colmo ogni natura con un destino
Che lego alla legge di qualche stella
Come i profeti ma di più umile natura e di meno mezzi
Ogni volta che parlo rovino tutto
Sono maledetto a dare incendio dolcezza allo scritto
Poiché il rovescio della mia anima è un buono
Che non si può tradurre per fare capire la gente
Il mio straordinario è destinato ad altri
Non ho unita di misura per un amore
E non conosco vie facili per arrivare in vetta
Qualunque cosa per l’uomo significhi il premio
La mia maledizione è trovare un percorso ai sogni
Condividerli con chi capisce del loro valore
la forza
per ritirarmi poi nel mio guscio di silenzio
dove concepire altra meraviglia per dissennati colpevoli d’amore
“se fosse amore sarebbe silenzio2