Venerdì 22 luglio 2016 alle ore 09:30 nella Sala Rostagno del Palazzo delle Aquile, sede Istituzionale del Comune di Palermo, è stato illustrato l’esposto presentato alla P.R. dai sigg. Occhipinti Filippo, Consigliere Comunale, Gaspare Lo Nigro, Consigliere Comunale , Giovanni Moncada, Presidente dell’Associazione Comitati Civici di Palermo, Marcello Robotti, Presidente dell’Associazione Vivo Civile .
L’esposto nasce dall’esigenza di tutelare la sicurezza dei cittadini messa a rischio dalla struttura ora pericolante, costata alla comunità ben 2,3 milioni di euro, abbandonata, vandalizzata ed infine sottoposta a sequestro, ma senza alcuna barriera che ne impedisca l’accesso.
Il Consigliere Gaspare Lo Nigro ha più volte sollecitato al Comune la messa in sicurezza della struttura e finalmente, a seguito di una dichiarazione di urgenza a firma della protezione Civile, che disponeva l’inibizione della zona con la posa in opera di idonee recinzioni, nel rispetto dell’Ordinanza Sindacale, la Giunta Comunale, preso atto della proposta del dirigente dell’ufficio Protezione Civile e Sicurezza, giusta delibera del 29/12/2015, a disposto gli interventi urgenti per l’eliminazione dei pericoli dell’immobile. Ma nonostante sia stato individuato il capitolo di spesa da cui prelevare le somme necessarie per effettuare i lavori per la messa in sicurezza, nessun atto è stato posto in essere per l’affidamento dei lavori la struttura è stata totalmente abbandonata e da allora nessun intervento è stato fatto e la delibera è stata disattesa in toto, nonostante l’ormai irrimediabile degrado.
Considerato che chiunque può accedere all’area, frequentata da famiglie con bambini, è improcrastinabile la messa in opera di barriere dissuasive, prima ancora di procedere agli interventi di messa in sicurezza.
Quello che indigna profondamente è l’indifferenza delle Istituzioni nei confronti della devastazione di un bene pubblico, costruito con fondi sottratti ad altre importanti iniziative di riqualificazione del territorio. E questa storia si ripete a Palermo con altre strutture, come il Palazzetto dello Sport, costruite e poi abbandonate al loro destino per incapacità evidente di gestire le opere pubbliche con il buonsenso del pater familias.
Pontile a Romagnolo ex bagni Petrucci.
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