UOVO e CROCE per IL CODICE VULCI – Vita e morte simboli eterni.
“Uovo” e “Croce” sono i due simboli scelti per questa mostra dislocata in due spazi diversi, il primo nella Domus del Criptoportico nel Parco Archeologico di Vulci e il secondo nell’Ex-Convento di San Francesco a Canino.
“I simboli e i codici richiamano nel loro fondamento immagini statiche la cui persistenza nella storia evoca sempre qualcosa di arcaico e sepolto, ma nella loro ritrovata replica, esprimono, ogni volta che li pensiamo, qualcosa di emotivo e spirituale sempre diverso. E’ dal loro “svelamento” che rinasce quel dinamismo interiore e creativo che riesce a fare di un artista un medium di esperienza e sentimento.
Mi sono chiesto se potevo sentirmi libero di aggiungere a simboli così rigidamente iconici qualcosa di personale ed elaborare per i due spazi una storia comune. In questo caso i luoghi distanti e diversi avrebbero agito per me con l’ordine di un legame profondo, costringendomi a pensare l’opera creata per uno spazio, in dialogo con quella esposta nell’altro.
“Il mistero dell’amore (UOVO/vita) è più grande del mistero della morte (CROCE)”.
UOVO è l’origine di tutto e segno di vita, è pure manifestazione di un percorso per il raggiungimento della sua forma finale, creata con l’artificio dall’artista a testimoniare la sua tracciabilità nel mondo.
Ho immaginato un telo disteso come un lenzuolo, un letto sulla cui superficie ho lasciato le mie tracce, i miei piedi e mani fatte di terra cruda, come segno di umiltà. Una volta contaminati o violentati torneranno terra per nascere di nuovo. E’ un gioco di stampo e calco di gesso, ambedue fragili e riducibili a polvere. Basta essere consapevoli della loro nascita ed evoluzione, e poter scegliere di trattarli con cura se si vuole evitare che l’oggetto finale di un artificio, cioè l’UOVO di ceramica posto in piedi sul proprio calco di gesso, si rompa o resti intatto. Questo esercizio del libero arbitrio e fragilità della forma è ciò che, ai miei occhi, rende il simbolo un nuovo oggetto di desiderio e mistero.
CROCE. Si prosegue così nel Chiostro dell’Ex-Convento di San Francesco a Canino, dove su una parete affrescata si trova una Crocefissione con il Santo di Assisi in adorazione ai piedi della CROCE.
Il frate umbro dell’immagine ha rievocato in me l’altro frate della mia terra d’origine, Jacopone da Todi e la sua laude-capolavoro Donna de Paradiso in cui il poeta mette in scena l’evento centrale della storia del genere umano -la CROCEfissione di un uomo di nome Gesù- come se avvenisse proprio in quel momento davanti ai nostri occhi.
La forma circolare della corona creata e posta in terra su un supporto circolare dorato, racchiude l’esatto centro di quella vicenda ed è in intimo rapporto con l’affresco esistente del Convento. Essa indica il carattere trascendente di una realizzazione: il congiungimento, nell’incoronato, del corpo che la indossa con il cielo che la guarda; la circolarità infinita di vita e morte e al tempo stesso la linea d’ombra dell’unione dell’umano col divino.
Ho cercato di esprimere il mio personale filo narrativo unendo i due simboli, anche se, in occasione di questa mostra, sono materialmente distanti l’uno dall’altro, ma indistricabili nell’essenza del mio percorso spirituale.” Giorgio Crisafi
– MOSTRA “IL CODICE VULCI” a cura di Gianna Besson.
ARTISTI: Luigi Belli, Giorgio Crisafi, Antonio Grieco, Mirna Manni, Riccardo Monachesi, Jasmine Pignatelli, Paolo Porelli, Alfonso Talotta, Paolo Torella, Mara van Wees.
FOTO di Paolo Emilio Sfriso