Crotone (Calabria) 11 novembre 2017

L’importanza dei Giovani nell’impegno sociale

Il periodo storico che stiamo vivendo purtroppo è caratterizzato da grandi incertezza sia sotto il profilo occupazionale giovanile che sotto l’aspetto valoriale: sono oramai caduti quei valori sociali, da sempre considerati come universali dall’uomo, singolarmente e nelle formazioni sociali, come la famiglia, la scuola, le associazioni di volontariato ed i movimenti politici.
E’ importante che tutte le associazone collaborino sempre di più tra loro, per incrementare il proprio peso specifico sul territorio. Se siamo uniti siamo più forti e possiamo agire meglio e con maggior e incisività, allo scopo sia di tutelare il patrimonio culturale che ci appartiene, sia di portare avanti quelle battaglie sociali tese all’affermazione dei valori dell’amicizia, della fratellanza, dell’uguaglianza sociale.
Non possiamo non ricordare la coraggiosa iniziativa intrapresa dal nostro Padre arcivescovo nel voler costituire un’istituzione laicale canonica dedicata alla Beata Vergine di Capocolonna , che eretta nel 2016, Anno Giubilare Straordinario, sta crescendo sempre di più in sinergia con le istituzioni locali e le realtà associative.
Da un recente studio promosso dal Forum Nazionale dei Giovani, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e condotta dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, noi presidenti delle associazioni del terzo settore, abbiamo avuto la triste conferma che, la fiducia dei giovani verso le istituzioni è estremamente limitata, coerentemente con quanto viene riportato da tutte le indagini sulla partecipazione politica.
In tale contesto, dunque, un ruolo sociale non può che svolgerlo la Chiesa, non solo a livello diocesano, ma soprattutto attraverso le attività e le sinergie sul territorio delle singole parrocchie, che costituiscono la vera linfa vitale e fucina di idee progettuali.
Un esempio positivo è rappresentato, in tal senso, dal lavoro che il parroco Don Giovanni Barbara sta portando avanti a Santa Chiara, diventata oggi vero centro di aggregazione culturale e sociale. Luogo di riferimento per le iniziative dei giovani. La Parrocchia è sempre stata e deve essere sempre luogo di ascolto, di accoglienza per tutti! Tale modus operandi dovrebbe essere seguito anche da altri parroci.
La vera ricchezza è costituita dunque dal patrimonio di energie giovanili, del volontariato, di coloro che gratuitamente e non per soldi si impegnano e si mettono a disposizione per realizzare un progetto sociale, per dare un proprio contributo nel proprio piccolo ad uno sviluppo etico ed altruista della società odierna.
Guai se i parroci anziché accogliere i fedeli e porsi con atteggiamento pastorale, inseguissero le proprie megalomanie o il proprio ego smisurato, non sarebbero più portavoce della verità evangelica, e non svolgerebbero più alcun ruolo di guida religiosa o sociale. Servirebbero solo loro stessi e si attuerebbe quel pericolo che il teologo e filosofo canadese, Jacques De Grand’Maison, nel primo volume de Le monde e le sacré chiama “separazione e progressiva insignificanza della Fede rispetto ai grandi problemi individuali e sociali”.