Le ultime dichiarazioni del nuovo collaboratore di giustizia Antonio Iovine, stanno provocando un vero e proprio terremoto. Il boss pentito, da qualche mese ha iniziato a svelare i segreti del clan camorristico dei Casalesi. Per l’ex primula rossa arrestato nel 2010 a Casal di Principe, il cartello criminale avrebbe perso potere e di fatto non esisterebbe più dopo gli arresti che ne hanno azzerato i vertici dell’organizzazione. Una conferma che arriva anche dal procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. Ma è l’ultimo verbale depositato nell’ambito del procedimento per le minacce Roberto Saviano ed alla parlamentare Pd ex cronista de Il Mattino Rosaria Capacchione a destare clamore. Ai pm, Iovine, fa i nomi di un magistrato ed un avvocato. Quello di Pietro Lignola, presidente in pensione della corte d’assise di Napoli e dell’avvocato Sergio Cola, ex parlamentare di Alleanza nazionale. Ad entrambi il boss avrebbe fatto arrivare soldi per aggiustare alcuni processi a suo carico. Lignola, difeso dal legale Saverio Senese, secondo le dichiarazioni “de relato” di Iovine, avrebbe assolto l’ex padrino dei casalesi, dopo essere stato condannato all’ergastolo per omicidio, capovolgendo una sentenza di primo grado. Immediate le reazioni dell’ex presidente che ha denunciato Iovine per calunnia. Parole pesanti spiega Franco Roberti, ma che saranno vagliate con molta attenzione.
Franco Roberti: “Il clan dei casalesi è finito”
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