“Ritengo che il clan dei casalesi non esista più”. Lo dice Antonio Iovine il neo collaboratore di giustizia interrogato da una località segreta nell’udienza che si è tenuta oggi a Santa Maria Capua Vetere e che vede imputato Enrico Fabozzi l’ex sindaco di Villa Literno, per concorso esterno in associazione mafiosa. L’allora primula rossa del clan dei casalesi è ritornato in aula a distanza di una settimana dal suo primo intervento avvenuto sabato scorso. Oltre due ore è durato l’esame. Ad ascoltarlo il pm della procura di Napoli Antonello Ardituro e gli avvocati difensori di Fabozzi. Antonio Iovine ricorda gli anni della sua latitanza ed i forti contrasti interni che lo avrebbero spinto poi nel tempo a decidere di passare dalla parte dello Stato ancor prima di essere arrestato nel 2010 dalla polizia. Poi in regime di carcere duro, la decisione definitiva. Iovine racconta di averne parlato prima con le guardie penitenziarie maturando l’idea di mettere fine alla sua storia criminale e di combattere questo tipo di mentalità mafiosa. Sono i difensori dell’ex sindaco a chiedergli il momento di una decisione importante, che potrebbe creare all’interno dell’organizzazione criminale una vera e propria frattura. Ad oggi la cupola ossia, Michele Zagaria, Mario Caterino e Nicola Panaro sono in carcere, come i vecchi boss, da Francesco Bidognetti a Sandokan. Ed a loro che rivolge alcune frasi… (Il Video)
Antonio Iovine” il clan dei casalesi non esiste più”
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