Roma 10 settembre 2015 – Il presidio di oggi, che vede coinvolte la Federazione Nazionale UGL Intesa Funzione Pubblica, la UGL Polizia Penitenziaria e il sindacato Les – Libertà e Sicurezza Polizia di Stato, è il grido il delle tre organizzazioni per spiegare a tutti i cittadini l’assurdità degli effetti connessi ai cosiddetti “pareri” rilasciati dall’Avvocatura dello Stato.
Opinioni sicuramente costruite su di una solida cultura giuridica che dovrebbero essere assolutamente non vincolanti per quanti hanno la potestà dell’azione amministrativa ma che hanno assunto nel tempo la capacità e la forza di ribaltare anche qualsiasi pronuncia della magistratura giudicante.
Perciò in un periodo come questo , in cui l’azione riformatrice dell’intero apparato amministrativoburocratico rivolta alla semplificazione, l’efficienza, la correttezza e la trasparenza dei servizi resi dallo Stato ai propri cittadini, è al centro della vita politica del nostro Paese, le sottoscritte OO.SS. pongono all’attenzione della opinione pubblica proprio una delle tante contraddizioni che coinvolgono l’amministrazione della “Cosa Pubblica” italiana.
L’importanza che possono assumere certi atti dell’Avvocatura dello Stato nei confronti di specifiche volontà, libertà costituzionalmente garantite o persino, come sopracitato, pronunce della magistratura è incomprensibile nel nostro sistema giudiziario anche a causa dell’inerzia della dirigenza dello Stato con la propria manifesta volontà di lasciarsi alle spalle qualsiasi responsabilità nei confronti dei propri amministrati.
Ugl, presidio presso Avvocatura dello Stato
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