Negli ultimi undici anni chi ha fornito il servizio di stenotipia, fono-assistenza e trascrizione è il Consorzio Astrea, formato da 16 aziende che storicamente si sono occupate della verbalizzazione giudiziaria, dall’istituzione del servizio nel lontano 1991; dal primo luglio le aziende consorziate non possono più coprire tale servizio, attualmente espletato in tutto il territorio nazionale.
La novità non è la cessazione in sé in regolare regime di concorrenza, quanto il come questa concorrenza sia venuta a formarsi ed avrà modo di operare.
È accaduto infatti che il Consorzio Astrea si sia trovato in una serie di vicende alquanto discutibili, con riferimento alla nuova gara nazionale per il servizio di verbalizzazione giudiziaria indetta da CONSIP per conto del Ministero della Giustizia. Queste vicende, contestate, tra l’altro, con esposti anche all’ANAC, sono sfociate nella esclusione dello stesso dalla gara, comportando una “vittoria” di diritto per questa nuova entità, il Consorzio Ciclat, che altro non è che un grande contenitore di cooperative varie, perlopiù specializzate nei servizi di pulizia e raccolta rifiuti urbani.
Il Consorzio Astrea ha proposto ricorso innanzi al TAR del Lazio, il quale ha riconosciuto le ragioni, annullando totalmente il bando di gara. L’appello proposto innanzi al Consiglio di Stato da parte del Consorzio Ciclat ha invece visto una sentenza favorevole per Ciclat.
Allo stato, tuttavia, è ancora pendente un giudizio di revocazione di quest’ultima sentenza, viste le gravi omissioni di valutazione in cui si ritengono incorsi i Giudici del Sommo Collegio di Giustizia Amministrativa (udienza del 27/06/2017).
Nelle more, però, il Ministero ha comunque proceduto ad espletare tutti gli adempimenti di gara e firmando il nuovo contratto di servizio con il Consorzio Ciclat, unico partecipante rimasto, vista l’esclusione del Consorzio Astrea dalla gara.
Per indicazione di Ciclat il servizio dovrà essere espletato da tre sue modeste (per dimensione e struttura gestionale) cooperative, con scarsissima esperienza lavorativa e divenute sue socie solo qualche giorno prima della gara.
Da notizie nel nostro settore, ci risulta che queste tre cooperative non dispongano a sufficienza di personale proprio con esperienza adeguata, né di apparecchiature specifiche che l’attività di verbalizzazione in aula richiede (macchine per stenotipia, software dedicato ecc.)
Teniamo anche a sottolineare che le battaglie a tutela della professionalità le abbiamo portate avanti anche con l’attuale fornitore, che un po’ per condizione (Astrea, 16 imprese gestite in maniera autonoma dai singoli imprenditori) un po’ per concorrenza interna ha quasi sempre aderito al confronto, quantomeno i colleghi che non avevano trovato l’ambiente ideale in un’impresa si sono ricollocati democraticamente presso un’altra! Adesso che le imprese saranno tre cooperative (due delle quali appena costituite per lo scopo) che ne sarà di noi quando questi signori andranno a regime?
Può essere riassunto in tre punti:
-svilimento della categoria: le aziende che hanno avuto l’aggiudicazione dell’appalto propongono CCNL che non ci rappresenta e che ci offende (Multiservizi e Pulizie), con condizioni vergognose, facendosi forza sul fatto che se si vuole continuare a lavorare nel settore si deve necessariamente accettare le loro condizioni);
-la poca fiducia che ispirano le stesse, frutto di rimpasti di gestioni di aziende del passato (addirittura qualcuno non ha neanche cambiato la sede legale), che sono in debito ancora ad oggi con i vecchi dipendenti e che hanno potuto partecipare indisturbati a questa gara semplicemente cambiando nome all’azienda.
-le poche garanzie sulle dimensioni strutturali, dotazioni strumentali inesistenti o non adeguate e, non ultima, l’effettiva capacità economica di gestire un appalto di queste dimensioni, con pagamento degli stipendi regolare in primis! Questo come risultato di requisiti per accedere alla gara d’appalto troppo facilmente raggiungibili.
Siamo quindi davanti allo scenario in cui la maggior parte di noi (e parlo di percentuali altissime) ha rifiutato di prestare servizio per queste aziende e verranno sostituiti da improvvisati (visto che non si segnalano nuove formazioni di personale), nuove leve reperite con tutti gli annunci.
La gran parte di noi fa questo lavoro da più di venti anni, per formare uno stenotipista in grado di trascrive una discreta bozza ci vogliono almeno 16 mesi, professionalità che ora pare non avere più un valore!
Questa gara ci ha chiesto di scegliere tra il nostro lavoro e la nostra dignità.
Quindi… se dal primo luglio non possiamo più essere quotidianamente in prima linea con il nostro lavoro con la professionalità, la precisione e la competenza di sempre, se non possiamo più “vivere” l’udienza, se non possiamo più soddisfare le necessità di usufruire di verbali chiari e consegnati con celerità, se dal primo luglio dovessero esserci centinaia di udienze in tutta Italia senza la presenza di fonici e stenotipisti qualificati e processi non trascritti per mesi e mesi dappertutto con disagi e disfunzioni del servizio per la nostra assenza, ci dispiace.
Ci dispiace per la Giustizia Italiana e ci dispiace soprattutto per quella che è stata da vent’anni a questa parte, ed oggi è ancora, la nostra vita lavorativa.
Ci dispiace, e potete essere certi che, se e quando potremo, saremo pronti a ritornare con l’impegno, la dedizione e la professionalità di sempre.
Bartleby Lo Stenotipista
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