Sembra proprio che battere cassa per il Comune di Caserta sia diventata un’attività frenetica e allettante senza freni. Lo testimonia una relazione di qualche tempo fa predisposta dall’ingegner Biondi, nella quale il dirigente giustifica l’incremento delle sanzioni per lo sforamento dell’orario di parcheggio regolamentato con il maggiore bisogno di risorse finanziarie avvertito dall’Ente. Oltre al tono infelice della scivolosa argomentazione summenzionata emerge tutta la sua provocatoria irriverenza nei confronti dell’utenza cittadina e dei contribuenti, contrastata in più punti dallo Statuto dei Diritti del Contribuente. Se si seguitasse a rincarare indiscriminatamente gabelle e oneri locali solamente per esigenze di cassa del Comune, o di quanti se ne servono per scopi estranei al bene collettivo, senza tener conto di fatti e presupposti si finirebbe col giustificare qualunque prelievo arbitrario di natura coattiva. In realtà, sarebbe stato più opportuno chiarire subito che l’intento principale della nota suddetta, culminata successivamente in un’ordinanza emessa dall’ex commissario prefettizio Nicolò, era quello di allineare la disciplina comunale a quella dello sforamento dell’orario di parcheggio regolamentato pattuito a mezzo ticket prevista dalla circolare interpretativa delle disposizioni del Codice della Strada, scaturita dal ministero delle infrastrutture a maggio dell’anno scorso. Mancando difatti una disciplina puntuale ufficiale in ordine al superamento dell’orario di parcheggio regolamentato all’interno del Codice della Strada, il ministero delle infrastrutture, discutibile presidio di un governo anomalo che nessun italiano ha votato democraticamente, ha creduto bene equiparare l’inadempienza contrattuale dell’automobilista ritardatario ad una vera e propria violazione del Codice della Strada suscettiva di sanzioni pari a 25 euro, spese di notifica escluse. Queste ultime, invece, ammontano a 16 euro e vengono addotte da Publiservizi, concessionaria della riscossione dei tributi e delle tariffe di stallo (parcheggio regolamentato a pagamento). Da una mera forzatura interpretativa di una norma mancante od insufficiente, proveniente da organismi non giurisprudenziali deriverebbe, dunque, l’obbligo di corrispondere ben 41 euro per il banale protrarsi della sosta nelle strisce blu. A proposito di Publiservizi, occorre rammentare, carte alla mano, che si tratta della stessa sfuggente compagine che fino a qualche tempo fa ha emesso in successione diversi avvisi di pagamento identici fra loro relativi al medesimo tributo, quello sulla spazzatura, inducendo vecchietti e sprovveduti a pagare anche 3 volte la stessa somma. Trattasi certamente di “veniali distrazioni” che evocano l’operato di impiegati abituati a trattare con sufficienza, approssimazione e sbavature autoritarie cittadini e contribuenti tempestandoli talvolta di sanzioni comminate per importi versati in regime di dilazione concordata, riconosciuta solo in alcuni uffici e disconosciuta in altri. Non resta altro che chiedere a Publiservizi come giustificare i 16 euro di spese di notifica, visto e considerato che quelle della consanguinea Equitalia, definita da qualcuno “braccio armato dell’Agenzia delle Entrate”, superano a malapena i 5 euro in molti casi. Comunque, non si tratta solo di richiamare l’attenzione sulla eccessiva onerosità programmata dalla concessionaria, ma anche di denunciare l’ottusa intransigenza con la quale amministrazione e relativi comparti applicano un’interpretazione indotta del Codice della Strada, peraltro ampiamente controversa in ambiti giurisprudenziali accreditati. E’ lecito a questo punto domandarsi fino a che punto il buonsenso possa derogare in favore dell’ intransigenza ostruzionistica dell’amministrazione e incoraggiare così il drenaggio di risorse dei cittadini, oltremodo vessati da tributi e balzelli comunali a dir poco esorbitanti rispetto ai miserrimi servizi offerti. Perchè mai un automobilista trattenuto da imprevisti, cause di forza maggiore, lungaggini burocratiche e disfunzionali di uffici, istituzioni, strutture mediche, sanitarie ed esercizi dovrebbe essere considerato “reo” di aver sforato l’orario contrassegnato sul ticket ed essere soggiogato slealmente per poche decine di minuti di ritardo? Siamo di fronte ad un assurdo tenebroso anche perché è noto il caso di un anziano e modesto automobilista casertano che, per aver oltrepassato di soli 16 minuti l’orario descritto sul ticket di parcheggio in seguito alla ricerca disperata di un farmaco destinato alla moglie ammalata, si è imbattuto, dopo aver peregrinato fra una farmacia e l’altra, in una sanzione per prolungamento sopravvenuto della sosta che nessuno ha osato mettere in discussione minimamente. La sensata proposta che il “Comitato Civico Rione Tescione” presieduto dal signor Andrea Dau presenta all’amministrazione appena insediatasi è quella di allentare la morsa dell’intransigenza inquisitoria di vaga ispirazione medievale e il clima di tensione instaurato durante l’interregno del commissario prefettizio con il nulla osta del dirigente Biondi e di traslare di un’ora l’applicazione della nota interpretativa del Codice della Strada in ordine alla sanzione prevista per lo sforamento orario della sosta nelle strisce blu. Al contempo sarebbe opportuno che nei 59 minuti successivi alla scadenza del famigerato “grattino” il conducente del veicolo in sosta fosse obbligato solo a corrispondere l’integrazione della somma dovuta all’inadempienza da ritardo. Alla luce della fallimentare esperienza di governo nazionale si può essere certi che intolleranza, accanimento e torva ostinazione siano più espressione di ignoranza, superbia e ostentazione che di avveduta e responsabile abilità amministrativa. Per questo motivo si auspica che l’ammanco di oltre 30 milioni di euro nelle casse del Comune e le relative difficoltà di approvazione del bilancio non giustifichino efferate speculazioni predatorie sui portafogli dei cittadini contribuenti, altrimenti non sarà possibile escludere ingegnose reazioni dal basso a massiccio carattere elusivo su diversi fronti contributivi. Nel frattempo, meglio andare a piedi, in bici o parcheggiare in aree gratuite, sebbene fuori mano: camminare giova al cuore e alle tasche di tutti.
Strisce blu, salassi per brevi ritardi: serve a fare cassa?
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