Caserta (Campania) 15 giugno 2016

Ballottaggio, Marino non convince: scarsa offerta politica

L’unico programma serio e credibile sugli argomenti di sicurezza e riqualifica di borghi, frazioni e periferie attraverso la razionalizzazione delle risorse disponibili gli elettori scaltri l’hanno ascoltato da esponenti come l’avvocato Funaro (Noi con Salvini). “Tutto il resto è noia” come cantava il mitico Franco Califano, o quasi. Di chiacchiere da bar, ciarle e starnazzi di animali da cortile se ne sentono a bizzeffe in ogni angolo del capoluogo di Terra di Lavoro (Sic!). Specie negli ultimi giorni, nell’imminenza del ballottaggio sono emerse promesse di assunzioni in fantomatiche cooperative e vaneggiamenti ipocondriaci su “Caserta, città policentrica”. Ve la immaginate Caserta, affondata com’è nello squallore di degrado, disservizi istituzionali, menefreghismo politico e abbandono culturale del suo unico centro, scimmiottare grottescamente città realmente poliedriche come Brescia e Verona? Per fortuna non mancano spasso ed ilarità a stemperare gli animi come fa egregiamente il dottor Paolo Farina (il consigliere col “verde in testa” che predilige piazza Carlo lll e i “politici intelligenti”). Egli sembra preferire, a suo dire, un sindaco di Formicola, anziché un primo cittadino di Puccianiello. Cosa dire? Purtroppo l’assortimento dell’offerta politica è alquanto scarno e, “scegliere il male minore” potrebbe risultare un’operazione tanto ardua quanto farraginosa. Insigni economisti come Arrow dimostrano a rigor di matematica che il sistema democratico a maggioranza è contrario alla logica dei numeri, fallace ed inadeguato alla soddisfazione dei bisogni pubblici. Sulla figura di chi non si è mai cimentato a governare la città in prima persona non si può obiettare ancora nulla. E’ lecito invece sottolineare le innumerevoli perplessità che nel Rione Tescione, negli altri rioni, frazioni e borghi della città ammantano la figura dell’ex consigliere Carlo Marino. E già, perché il noto candidato nel passato 2009 ha predisposto un documento presentato alla Regione Campania, nel quale progettava la realizzazione di un fantomatico asilo nido, rimasto lettera morta per forza di cose, distruggendo di fatto gli unici presidi di socialità, solidarietà, filantropia e cultura del Rione Tescione. Stiamo parlando di Circoli, Associazioni a supporto di anziani, cardiopatici, diabetici, sportivi, animali, scalatori e soprattutto, il Comitato Civico Rione Tescione presieduto dall’attivissimo e benevolo presidente Andrea Dau. Se si pensa alla pletora di virtuose attività formative, accademiche e ricreative che gravitavano quotidianamente attorno al succitato Comitato Civico e alle risorse che queste fornivano a giovani disoccupati e precari lavoratori, cancellate senza pietà con un colpo di spugna per un capriccio velleitario di opache ed inette elite imprenditoriali, verrebbe voglia di impugnare i forconi senza esitare un solo istante. C’è poco da dire: chiunque ascenda a quella ambita poltrona sarà in ogni caso sottoposto ad una perenne valutazione di merito dei cittadini senza esclusione di colpi, priva di miraggi, sconti ed abbuoni. Chi millanta il potere di incatenare l’informazione e la denuncia sul “letto di Procuste” emulando infaustamente l’ex collega universitario Pio Del Gaudio si prepari dunque a feconde meditazioni e funamboliche inversioni di rotta. Questa è la promessa dei contribuenti casertani che non hanno mai lesinato su nulla. Neppure sulla dignità.