Per trasformare le “rate” di una dilazione di pagamento del tributo comunale sui rifiuti in una “rete” in cui imprigionare il contribuente casertano basta davvero poco. Il sistema è tristemente noto alla cittadinanza del capoluogo di Terra di Lavoro: stiamo parlando di Publiservizi srl. Notiziari e quotidiani hanno riportato pletore di approfondimenti su talune disfunzioni della società che si occupa della riscossione dei tributi comunali, grazie alle centinaia di preziose testimonianze rese dai cittadini incappati per errore nelle maglie della società suindicata. Dalla mancata notifica degli avvisi di pagamento alla richiesta reiterata di imposizioni doppie e triple relative allo stesso periodo (ex assessore comunale docet!), sino all’assenza di chiarezza degli atti e all’intransigenza fuori misura di impiegati spesso scortesi nei confronti del pubblico. Le note dolenti che alimentano gli orientamenti asimmetrici di Publiservizi sono quasi sempre le stesse: sommarietà, gravissimo deficit di integrazione operativa tra i diversi uffici della società e pretese di adempimento, imperative solo per i contribuenti. E’un distintissimo signore 78enne a raccontare, in lacrime, la sua tragica disavventura legata al versamento del tributo sui rifiuti alla Publiservizi. Il distinto contribuente di Rione Tescione narra di aver chiesto una dilazione di pagamento della tassa in oggetto attraverso un’ istanza di rateizzazione regolarmente concessa senza obiezioni da parte della stessa società di riscossione. Il gentile contribuente casertano dimostra di essere in possesso di tutte le ricevute di pagamento delle rate riferite al tributo in questione eccetto una, in attesa di imminente versamento. Tuttavia l’anziano signore, estremamente provato e noto al pubblico per la sua spiccata coscienza civica, è stato accusato di “evasione” in ordine all’intero tributo dilazionato. A tal proposito il contribuente in questione mostra la notifica del procedimento di riscossione coattiva istruita sulla propria esigua pensione, gravato da oneri vari, interessi moratori e multe accessorie salatissime calcolate su somme regolarmente versate. Per fortuna l’anziano cittadino, recatosi negli uffici amministrativi della società succitata, siti in corso Giannone, è riuscito a dimostrare la propria estraneità a notifiche e procedimenti pervenutigli. Purtroppo, i riscontri esibiti e le rimostranze esternate dal contribuente casertano non sono bastate a risparmiargli il pagamento di 46 euro per le spese di notifica che nessuno ha inteso scontargli nonostante l’evidenza marchiana d’errore. Secondo molti cittadini “siamo di fronte ad una pistola fumante”: un inerme, rispettabile e anziano contribuente è stato obbligato a pagare circa 90000 lire del vecchio conio per l’errore manifesto di una società che gestisce la riscossione per conto del Comune di Caserta. Non è a questo punto sufficiente suggerire alla cittadinanza di custodire gelosamente le ricevute dei versamenti indirizzati alla Publiservizi, soprattutto se relativi a dilazioni di oneri. Sulla falsariga dell’Agenzia delle Entrate e delle centinaia di dirigenti illegittimi segnalati dalla Corte Costituzionale sui quali non si è ancora lumeggiato abbastanza, Publiservizi mostrerebbe ancora una volta di battere cassa alla carlona e alla cieca senza, invece, battere ciglio. Dunque, stando alle dichiarazioni dei cittadini, emerge che di tanto in tanto, la società in oggetto impone ai contribuenti regole di correttezza che essa stessa disattende egregiamente per prima (con il placet delle istituzioni), contrariamente a quanto disposto dallo Statuto dei Diritti del Contribuente. Lo conferma con tanto di carte e documenti probatori anche un altro contribuente casertano residente in zona “167” il quale, per una dazione indebita attende da Publiservizi un rimborso 3 anni or sono. Purtroppo la società di riscossione rende noto a tal proposito, che non accetta forme di compensazione e neppure fornisce termini esatti entro i quali restituire le somme trattenute chissà perchè. C’è veramente poco da aggiungere alle lamentele legittimamente enunciate se non l’enorme indignazione dei contribuenti cittadini. A parere di chi scrive puntare il dito contro gli evasori fiscali è un abile stratagemma per deresponsabilizzare istituzioni, maestranze comunali e liquidare in maniera estremamente sbrigativa questioni di inaudita gravità. “Del resto,”aggiungono i contribuenti vessati da Publiservizi, “quando si parla di immondizia, si sa dove si incomincia ma non si sa dove si finisce” (nella foto una copia dell’atto inoltrato dal contribuente AD indirizzaa alle maestranze della società).
Caserta, Publiservizi pignora senza ragione: la protesta
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