La maggior parte dei paesi calabresi ha una storia ricca di invasioni di popoli diversi da questo si spiega il substrato linguistico e la varietà dialettale, ma il popolo che lasciò un’impronta indelebile fu quello greco in misura minore quello latino.
Uno tra questi paesi è San Lucido che accredita le sue origini al tempo dell’occupazione romanai perchè le vestigia raccontano la permanenza di essa……NellVIII….l’insediamento dei monaci Basiliani diede l’impulso al primo agglomerato abitativo ,,,,,,,,,,Durante il periodo della dominazione normanna Il vescovo Arnulfo diede l’ordine di costruire il castello per bloccare l’emorragica invasione dei saraceni.L’antico castello fu teatro di accoglienza di molti ed illustri personaggi storici tra cui il Cardinale Fabrizio Ruffo …………L’illustre cittadina conobbe un periodo d’oro come dorati sono i suoi tramonti,,,,,,,,Dopo la battaglia di Lepanto e l’arresto dell’ondata turca, che tanta paura incuteva nelle popolazioni, San Lucido mise in opera un grandissimo centro portuale tale che divenne uno dei maggiori centri del MEDITERRANEO. Con la messa in punto del porto si aprì un grande sviluppo commerciale.
Dal 1905 il fiorente commercio, prese la china fino a declinarsi e con esso anche il centro portuale…………..
Restano le indelebili orme a memoria del passato e la ridente cittadina di San Lucido, il cui nome deriva dal santo monaco benedettino Lucido d’Aquara, è posizionata geograficamente sul promontorio lambito dalle azzurre acque del mar Tirreno.
La breve nota sulla cittadina mira ad altro, mira ad una bellissima leggenda ; ad una leggenda che, come tutte le leggende mettono in rilievo: la storia di un paese, gli usi, i costumi.
Una breve descrizione sulla leggenda di “CILLA” per capire l’intitolazione ma e soprattutto per comprendere molti i valori, oggi eclissati, lasciati andare senza pietà nel cestino del dimenticatoio.
La leggenda di Cilla ci invita alla riflessione, ci comunica valori comuni , semplici ma di grande valore inestimabile per una sana convivenza tra esseri civili……….valori quali la solidarietà, l’afflato umano, l’unione e il rispetto reciproco nella famiglia, la forza morale nell’affrontare i problemi e poi, poi la semplice parola ” AMORE”,,,,,,,,,,Una parola comune dalle mille sfaccettature, una parola che si apre a ventaglio e con esso i significati si aprono in tanti modi da essere usati in pratica.
il racconto di CILLA ci apre le porte per capire i tanti significati dell’amore e del coraggio……..Cilla è una bellissima ragazza di San Lucido, figlia di Vicienzu il nocchiero di Ciccuzza……La ragazza ha occhi nerissimi, sguardo profondo e vivace che emana un’intelligenza viva e perspicace, le fattezze del corpo sono armoniche e traspaiono dall’abbigliamento del costume locale. Il padre conduce la dura vita del marinaio mentre la mamma, brava massaia, si occupa dell’educazione della figlia, le insegna l’arte del cucito , del filare e del tessere; ma da madre accorta la sprona ad apprendere : a leggere, a scrivere e a far di conto.
La ragazza grandicella ed istruita per quei tempi,legge alla mamma la vita dei SANTI MARTIRI………Sono letture che la stimolano a riflettere , a rielaborare; la giovane costruisce così la sua formazione educativa, soprattutto forgia il suo carattere si dà un’impronta di grande forza morale…….La lettura è fonte di vita.
La mamma all’improvviso si ammala , la giovane disperata invoca la Madonna per la guarigione materna e in cambio le offre la sua castità ……La mamma guarisce…….I giovani attratti dalla bellezza muliebre di Cilla tra cui anche il principe , comunicano le loro proposte matrimoniali , ma lei ha il suo segreto…………Finchè un caso e i casi avvengono perchè devono avvenire. Un giorno mare agitato dal fortunale , con le sue impetuose impennate stava per mettere a repentaglio marinai e paranze, l’abilità del giovane mozzo Tuturo e la solidarietà della popolazione portarono in salvo paranze e marinai. Tra la gente andata in soccorso era anche presente la giovane Cilla, uno sguardo;uno sguardo incrociato con Tuturo la scuote……..Dopo le insistenze dei genitori Cilla confida il suo segreto.
La mamma si reca dal prete , che convince la giovane e la libera dal vincolo del voto.
Il matrimonio tra i due giovani fu celebrato e Cilla si mostrò un’ottima moglie dedicandosi con cura e con grandissimo amore alla sua famigliola…….A distanza di un anno dal matrimonio nacque Micuzzo, nome ereditato dal nono paterno……….Tuturo era diventato un esperto marinaio sapeva interpretare la lettura della bussola e del barometro……….Cilla quando Tuturo tornava dalla pesca era ad attenderlo sullo spuntone di una roccia conosceva tutti i movimenti .e gli orari del marito…….Un giorno prima delle feste natalizie Tuturo su incarico di don Peppe , suo datore di lavoro, comunica a Cilla che si sarebbe recato a Malta per una vendita di pastille o pastide ( castagne essiccate senza buccia)………Cilla fiduciosa attende il ritorno dell’amato marito ma Tuturo quella volta delude le aspettative della giovane moglie , il mare avaro l’aveva inghiottito senza pietà…….Cilla cerca disperatamente di dissuadere il figlio dal seguire le orme paterne ma il giovane Micuzzo testardo non demorde …..Un giorno il giovane con altri marinai decidono di varare la barca munita di manaita (rete per il pesce azzurro) per pescare le prime alici……..
Arrivati a un centinaio di passi dalla riva il soffiare del libeccio solleva prima le onde poi s’ingrossa e potenti cavalloni mettono in difficoltà i marinai…….Micuzzo guida bene la barca ma la forza della natura sovrasta tutti, i marinai sono soccorsi con corde per essere trascinati a riva………Cilla va su e giù si accorge che il figlio è in difficoltà prende un “LIBONUI” e lo lancia per dargli la possibilità di aggrapparsi e salvarsi…….. Cilla scompare inghiottita dai flutti…….Dopo due giorni il mare la ributta sulla riva alla base dello spuntone di roccia dove Cilla si postava ad attendere il ritorno del marito e del figlio poi.
La storia è commovente ed emozionante e i san lucidani presenti le autorità istituzionali hanno inaugurato il 15/02/2015 una bellissima statua a Cilla,opera realizzata dal maestro Salvatore Plastina, artista fuscaldese………E’ un’opera stupenda che esprime uno slancio vitale attorniato da un lancinante dolore ma nello stesso tempo lo sguardo in lontananza come a comunicare che nonostante le sofferenze della vita bisogna andare avanti.La statua è un emblema ma anche un’attrattiva turistica
La statua è posta sullo spuntone di roccia come se fosse una culla e attorniata da altri spuntoni laterali a conca , come se volessero proteggerla….Si racconta che nei periodi in cui il fortunale ventila fortemente, i soffi riechieggiano e sembrano grida laceranti di dolore…….La statua è un emblema della forza ,del coraggio delle donne , è una guida d’insegnamento morale civile e sociale per tutti
AMORE E CORAGGIO……………. AL FEMMINILE……….
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