Pompei (Campania) 01 marzo 2015

Le Guide turistiche si mobilitano in tutta Italia.

MANIFESTAZIONI A POMPEI E VENEZIA CONTRO LA “SQUALIFICA PROFESSIONALE”
Pompei , 1 marzo 2015- Manifestazione delle guide libere e i sindacati di categoria (AGT, SGTR, FEDERAGIT, UILTUCS, Confesercenti, CGIL) per denunciare l’ennesimo paradosso della mala politica italiana che mette in crisi un comparto di 25.000 guide professioniste ( numero in crescita) con un indotto che incide sul PIL in misura di tutto rispetto, sul quel 10% che è stimato l’intero comparto turismo rispetto PIL. L’interesse generale e le politiche economiche strategiche del paese cedono agli interessi delle lobby europee.
Le guide turistiche sono dei professionisti che valorizzano il Made in Italy e non dei prestatori di servizi come si è fatto credere arbitrariamente dalla nomenKlatura burocratica al fine di creare ad uso e beneficio dei grandi tour operators riuniti dalla sigla ETOA / European Tour Operators Association) una figura unica per tutto il continente. Risultati futuribili a breve se non si ferma questa follia:
-nessuna tutela del consumatore/turista
– concorrenza sleale per quei paesi come l’ItaliA dove c’è un esame e dunque una certificazione di qualità del professionista
-creazione di un mercato selvaggio sottratto alla sovranità dello Stato
-ulteriore marginalizzazione o quasi estinzione delle guide locali ( Partite IVA in prevalenza).
-massimizzazione e esportazione dei profitti dei Tour Opertators stranieri
-minor introiti fiscali per l’Itallia
-perdita d’immagine per il Turismo in Italia con effetti negativi sul ns appeal
Appurata la posta in gioco, gli interessi della lobby europea dei Tour Operators ( ETOA) contro gli interessi delle comunità territoriali de paesi membri, per fare chiarezza la partita si è giocata tecnicamente tutta sull’ interpretazione della natura giuridica della prestazione di guida turistica.
Servizio o Professione?
La direttiva Eu 36/2005 sulle professioni stabilisce sostanzialmente che :
la libertà di esercizio delle professioni è subordinata al rispetto delle leggi del paese ospitante
La direttiva Eu 123/2006 sulla libera circolazione di beni e servizi :
l’esercizio di prestazione di servizi in paesi terzi è svolta alle stesse condizioni del paese di appartenenza
questione rilevantissima perchè significa essere soggetta o meno alla sovranità dello stato.
Non c’è dubbio che l’opera intellettuale della guida sia una professione come confermato in una sentenza della Corte Costituzionale e dunque prerogativa della sovranità di uno Stato. Ma se non bastasse, la gestione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale è un interesse strategico per l’ Italia, quanto il petrolio per gli arabi, e lo pone al di fuori delle leggi che regolano la pura circolazione di beni e servizi.
Tuttavia lo Stato Italiano, con il Governo Monti e ora con quello Renzi, in seguito ad una procedura di pre-infrazione europea ( EU PILOT 4277712/MARK) ha di fatto riconsiderato il lavoro della guida, un semplice mestiere e dunque farlo rientrare nell’ambito della prestazione di servizi. Ne è nata la L.97/2013 che rivoluziona l’approccio regionalistico o provinciale come deve essere per la diversità culturale del nostro Paese, in favori di una guida nazionale, ma ANCOR PEGGIO mette le guide stranere in condizioni di lavorare nel nostro paese senza alcuna certificazione delle loro conoscenze, alla quale invece le guide italiane sono tenute. In molti paesi europei si consegue l’abilitazione al lavoro di guida in 48 ore. A chi affidiamo la valorizzazione del nostro paese? Perchè rinunciare alla valorizzazione della nostra prima risorsa in termini economici, di occupazione e di immagine?
In maniera beffarda, la legge 97/2013 modificata da un decreto del Ministro Franceschini del 29 gennaio 2015, introduce una “pseudo tutela” a favore delle guide nazionali purchè conseguano la ” specializzazione” con nuovi esami o corsi ad hoc, per quelli che saranno i “siti protetti”, negando quello che è un diritto già acquisito da un precedente esame e da anni di lavoro sul territorio.
Senza dimenticare che i siti protetti devono essere definiti dalle Regioni e sono in via preliminare alcune migliaia. Pensate a quanti corsi di approfondimento saranno necessari per abilitare tutti e quanto tempo richiederanno. Un’ altra follia. Nel frattempo, nella vacatio legis, l’Italia è ufficialmente aperta a tutti…che mortificazione
Le acque non si sono ancora calmate che il nuovo attacco dell’ETOA mediato dalla burocrazia europea, è proprio ai siti protetti. Hanno ottenuto l’esclusione dai siti protetti dei Monumenti a cielo aperto (i nostri centri UNESCO ad es) ma anche di spingere verso una riduzione significativa in termini numerici dei siti protetti. Insomma l’ITALIA non appare faccia abbastanza per loro, ma per noi i nostro Governi non hanno fatto proprio nulla
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT WQ E-2014-000901 0 DOC XML V0//IT