Roma (Lazio) 14 giugno 2016

Anas. Apostolico (Sada): “Chiarezza sulla riorganizzazione”

ROMA – “Già in occasione dell’incontro avuto con il Presidente Armani, il 25 maggio scorso, avevamo apprezzato le linee guida del Piano Industriale, in particolare le strategie aziendali e le azioni per il perseguimento degli obiettivi tesi, soprattutto, a efficientare l’azione di Anas per proiettarla verso un ruolo strategico nel sistema Paese. Nel contempo, non ci erano sfuggite alcune criticità, che escono rafforzate dopo la presentazione del Piano industriale ANAS 2016/2020, il 10 giugno, nella sede di Confindustria. Fermo restando l’obiettivo strategico finalizzato all’autonomia finanziaria dell’Anas, che appare legato più a scelte che il Governo dovrà fare e che, evidentemente, condizioneranno le scelte future, in particolare alla prospettata integrazione con Fs, oggetto attualmente di studio rispetto alla sua fattibilità, apprezziamo il piano di investimenti (di oltre 20 mld), volto a liberare le potenzialità della Società, gran parte dei quali destinati alla manutenzione delle strade di competenza; il recupero, allo stato attuale, di oltre 6.000 Km di strade regionali e provinciali dopo la “sbornia” del decentramento; l’internalizzazione di alcune attività di manutenzione con il conseguente potenziamento del presidio del territorio (circa 1.000 assunzioni nell’arco del quadriennio) al fine di innalzare il livello di sicurezza della rete stradale e, quindi, migliorare la qualità e l’efficacia del servizio all’utenza da realizzare attraverso un nuovo modello organizzativo dell’esercizio e, infine, il perseguimento dell’efficienza gestionale e operativa del business plan, l’ottimizzazione e la trasparenza negli appalti e lo sviluppo sia delle tecnologie sia delle risorse umane. Non mancano le criticità rappresentate in particolare dall’eredità del contenzioso (circa 9 mld) che non appare arrestarsi neanche nella “gestione Armani”, il volume complessivo dei risparmi economici pari a circa 500 milioni nell’arco del quadriennio, il pronunciato accentramento dei processi produttivi e, infine, il preannunciato nuovo riassetto territoriale mediante l’accorpamento degli attuali Compartimenti regionali in macro-aree di cui, al momento, non sono ben chiari né gli eventuali benefici né le eventuali ricadute sulle risorse umane. L’unica certezza é rappresentata dalla diminuzione degli attuali Dirigenti territoriali in un numero abbastanza consistente. Criticità queste che sicuramente affronteremo in maniera costruttiva nel previsto incontro con il Presidente Armani del prossimo 22 giugno, con l’auspicio di trovare utili e condivise soluzioni”. E’ quanto dichiarano in una nota il Segretario nazionale del Sada (Sindacato Autonomo Dipendenti Anas), Nicola Apostolico, e il segretario generale del Fast Confasl, Pietro Serbassi.