Torre Del Greco (Campania) 16 luglio 2014

DEIULEMAR: Condannati sì, ma chi pensa agli obbligazionisti?

Riferimento all’articolo di C. Formisano pubblicato il 15/07/14 su Metropolis ed in particolar modo alle prime righe che si riferiscono al “dossier choc” inviato dai risparmiatori al Presidente dell’autorità nazionale anti-corruzione Raffaele Cantone. Alcune puntualizzazioni da fare sono: perché “dossier choc” e qual è il suo contenuto e da chi è stato firmato visto che si parla di “invio da parte dei risparmiatori” e se eventualmente è stato avvallato da qualche responsabile avvocato?Ne hanno diritto anche gli altri obbligazionisti a sapere cosa è stato inviato a nome di tutti gli obbligazionisti?E se questi interventi di “citizen reporter” indirizzate alle autorità ci danneggiano ancor più? Li denunciamo?A seguito di questo invio, sarebbe urgente sapere l’opinione del Presidente Cantone sul fallimento-crac-truffa Deiulemar e se ha dato dichiarazioni di rilievo che possano aver influenzato la sentenza . In altro caso, ora a sentenza emessa, se può pubblicamente dire che idea si è fatto sul “Caso Deiulemar”, ovvero siamo in presenza di un vero fallimento o necessita veramente un’ispezione Ministeriale ? Si poteva trattare tutto come una truffa e non entrare nei meandri di un fallimento che stà mostrando l’impreparazione di molti addetti ai lavori e che le cause le vincono e le perdono gli avvocati e il reato resta marginale? Associazione a delinquere “Sì” oppure “Nò” e come si decide per il “Nò” in presenza di 11.562 persone che hanno denunciato tutti gli esponenti delle tre famiglie e persone a loro collegate per non aver restituito il prestito avuto (obbligazioni)? E non solo, perché non c’è scritto da nessuna parte che hanno agito in malafede da anni , continuato a ricevere soldi e quindi truffare consapevolmente anche nei giorni di scoperta della truffa?Adesso bisogna attendere di leggere le motivazioni del dispositivo di sentenza, ma a noi comuni mortali obbligazionisti, ci stanno crocefiggendo ad ogni lettura di sentenza.Leggere dai giornali che i tre quarti di magistrati nella sezione fallimentare della Procura di Roma hanno venduto i processi non ci rassicura per nulla nel credere che chi subisce un torto viene giustamente risarcito e nel nostro caso non si tratta di un risarcimento ma di rientrare in possesso di quanto ci hanno rubato.Il colmo è che dai nostri soldi rubati dobbiamo mantenere tutto il sistema che vi ruota attorno.