Nella riforma della Giustizia, il primo ministro RENZI sarà messo alla prova se è un burattino mandato dalle banche e colletti bianchi con mani sporche oppure è dalla parte dei cittadini che subiscono truffe. La truffa, nelle sue forme più articolate, se ne contano a centinaia e la legge italiana quasi invoglia di provare a truffare per proprio arricchimento a danno di altri, tanto al massimo, specie per le truffe minori, si paga con il carcere domiciliare. Chi deve fare le leggi in Italia normalmente non ha le mani molto pulite, per cui quando si tocca il tema delle truffe ai cittadini ed allo Stato, hanno quasi depenalizzato il reato. Invece, gli Italiani sono stufi di questa arroganza politica e vogliono, specie per le grandi truffe, quelle che coinvolgono centinaia e migliaia di persone, una pena che tenga presente oltre la truffa in se stessa anche tutti i disagi economici, psicologici, di salute, di privazioni a cui va incontro in cittadino truffato ed approvare leggi severe, che come nei casi della Parmalat, crac DiMaioLines, truffa-crac DEIULEMAR, pene che devono equipararsi ai reati di strage, una strage sociale che negli anni fa vittime non riconosciute come diretta conseguenza dei patimenti ricevuti. Chi ci rimette sono sempre e solo le persone oneste. Se il reato di truffa non viene aggravato nella riforma della Giustizia è perché la Giustizia Italiana non è uguale per tutti e occorre porre un limite massimo di tempo ai processi, attualmente decennali e ventennali.
Svizzera: Riciclaggio Soldi Truffati.
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