Medio Campidano (Sardegna) 08 agosto 2015

Villanovaforru, migranti in rivolta per i “pocket money”

http://lenewsdiangeloiervolino.altervista.org/ – 02 settembre 2016 – Angelo Iervolino – 8 agosto 2015 – Migranti in rivolta: “Villanovaforru, nell’hotel ristorante “I Lecci”, una delle strutture selezionate attraverso i bandi per l’accoglienza della Prefettura. Attorno alle 11.30, una parte dei circa 80 profughi ospiti della struttura (tra cui anche donne e minori) ha dato vita a una violenta protesta. I rivoltosi hanno rovesciato sedie, tavoli e arredi dentro l’albergo, spaccando i contenitori dell’immondizia e spargendo rifiuti ovunque. Altissima la tensione. La protesta è durata pochi minuti ed è stata sedata dall’immediato arrivo delle pattuglie dei carabinieri di Sanluri, chiamate dal titolare dell’Hotel. Ora la situazione è tornata alla normalità. A quanto pare la rabbia dei migranti si è scatenata per il ritardo nel pagamento dei cosiddetti pocket money, cioè i 2 euro e 50 centesimi giornalieri che spettano ad ogni migrante”. Tutto questo è successo ad agosto del 2015, oltre il video incredibile, vi fornisco alcune cifre: 35 euro al giorno per vitto, alloggio e gestione dell’accoglienza. Il costo medio per l’accoglienza di un richiedente asilo o rifugiato è di 35 euro al giorno. Un importo non definito per decreto, ma da una valutazione sui costi di gestione dei centri. Gli enti locali che decidono di partecipare al bando Sprar (Sistema di protezione e accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo), hanno l’obbligo infatti di presentare un piano finanziario che deve essere approvato dalla commissione formata da rappresentati di enti locali (comuni, province e regioni), del ministero dell’Interno e dell’Unhcr. I 35-40 euro, sono ormai una sorta di costo standard, che viene erogato anche per i centri di accoglienza non Sprar gestiti dalle prefetture. Questi soldi servono a coprire le spese per il vitto, l’alloggio, l’affitto e la pulizia dello stabile, ma anche a pagare lo stipendio alle persone che ci lavorano e, in qualche caso, ad avviare progetti di inserimento lavorativo per i migranti. Che cos’è il pocket money? Il pocket money è l’unica parte dei 35 euro che viene erogata ai beneficiari direttamente, in mano. A volte la cifra viene data in contanti, altre volte attraverso delle carte prepagate ricaricabili e spendibili dappertutto. In ogni caso è un diritto del richiedente asilo. Per quanto riguarda l’importo, la cifra varia a seconda dei territori e dei progetti da un euro e mezzo a due euro e mezzo a persona al giorno. Quindi facendo due calcoli veloci, se un immigrato ci costa mediamente al giorno 35 euro (compreso la paghetta), e ne sono arrivati nel 2016, 147.000. Il costo giornaliero per le casse dello stato è di 5.145.000 euro al giorno, e quindi per 365 giorni, ci costa 1.877.925.000, appena un miliardo e 877 milioni di euro. Siamo sicuri di poter avere le risorse per fare tutto questo? Aggiungendo ancora debiti sulle spalle degli italiani? Spero di aver fatto i calcoli in modo errato.