Comunicato di Centopercentoanimalisti
In occasione del Natale, ogni anno associazioni, canili e rifugi rinnovano l’invito ad adottare un Cane. E molte persone buone lo hanno fatto. Invece M.C. “imprenditore” Trevigiano con sede a Padova, residente a Vigonovo (Venezia), si è recato al Rifugio di Rubano (Padova) per disfarsi del proprio Cane altrimenti lo avrebbe soppresso. Di fronte a una minaccia simile le bravissime volontarie del Canile non si sono tirate indietro.
Willy, Labrador ormai anziano, cieco, sordo e sofferente di artrosi: un Cane ormai “inutile”, che richiede soldi e tempo per esser curato, e così Willy, dopo anni di convivenza, è stato abbandonato: proprio ora che avrebbe maggior bisogno di cure affetto e attenzioni. Un’azione infame, al suo autore si può solo augurare di esser trattato allo stesso modo.
Ma che razza di individuo può essere, chi fa cose simili? M.C. è un personaggio abbastanza conosciuto: pseudo imprenditore noto imbroglione, pregiudicato, già condannato anni fa per truffa e bancarotta, ora nuovamente processato per reati legati alla gestione di un’emittente televisiva locale. Una “degna persona” a cui auguriamo solo che il karma faccia il suo corso.
Ma questa volta al signor Mario non è andata liscia.
Willy, essendo un Cane che difficilmente nelle sue condizioni sarebbe stato adottato, per ironia della sorte è finito nella casa di una militante di Centopercentoanimalisti, nota per adottare Animali Anziani, acciaccati o con altri problemi.
L’attivista, una volta letto l’appello delle volontarie del Canile, non ci ha pensato due volte a togliere Willy dal freddo di una gabbia per trasferirlo al calduccio di casa sua, con l’unico scopo di far trascorrere gli ultimi giorni che resteranno a Willy circondato dall’amore e affetto che probabilmente non hai mai ricevuto.
Nonostante Willy si sia leggermente ripreso (è comunque messo malissimo), nonostante abbia passato tutta la sua vita in uno spazio angusto, nonostante non sia mai stato amato come meritava, sente la mancanza del “signor” Mario che continua a cercare. Immaginatevi come si può sentire un Cane completamente cieco, sordo, malato dopo essere stato abbandonato e senza più punti di riferimento.
Willy nella sua nuova casa ha legato anche con Fanè (chissà se gli organizzatori della vergognosa giostra di Monselice si ricordano questo nome) Gatta tripode, anche lei adottata, anche lei nella triste lista degli Animali che nessuno vuole.
Per far capire a questo omino indegno che non ci dimenticheremo di lui e della sofferenza che ha causato a Willy, nella notte tra il 18 e 19 gennaio, militanti di Centopercentoanimalisti hanno affisso uno manifesto di Liberazione Animale e un paio di striscioni molto duri sulle vetrate di ingresso della sua ditta sita in via Nona Strada 23/M a Padova. Vergogna è dire poco!