Cosenza (Calabria) 25 marzo 2017

Cariati: Il Comprensivo commemora le vittime della mafia

Reportage di Ignazio Russo
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La Scuola Secondaria di I grado dell’IC di Cariati, retta dalla dirigente Maria Brunetti, ha celebrato, l’altro ieri, coordinata egregiamente dalla prof. referente Elena Salvati, la giornata della commemorazione delle vittime di mafia, di recente istituzione governativa, a cui hanno partecipato il sindaco di Cariati avv. Filomena Greco, il Gip/Gup del tribunale di Catanzaro dott. Carlo Ferraro e il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Cariati, luogotenente Nicodemo Leone, anche quale rappresentante di Libera, con i quali i piccoli alunni si sono confrontati in un dibattito all’insegna della crescita morale e della sensibilità autentica. Molte le domande degli alunni al valente magistrato, il quale ha risposto esaurientemente a tutti i quesiti e dubbi paventati dalle scolaresche: dalla motivazione che lo aveva portato a scegliere questo mestiere così difficile, al modo in cui procedono le indagini, dal modo come combattere questi fenomeni, alla speranza che un giorno tale fenomeno possa essere sconfitto. I lavori sono iniziati quando ogni classe ha adottato simbolicamente una vittima approfondendone la vita, i valori, la testimonianza di vita e le circostanze della loro tragica ed ingiusta morte. I ragazzi hanno reso, via via, testimonianza di quanto studiato, partendo dalla prima donna Emanuela Sansone uccisa perché non aveva taciuto, a Lea Garofalo che aveva denunciato i suoi familiari, a Emanuela Loi perché parte della scorta di Borsellino, allo stesso Borsellino e Falcone, a Don Puglisi, a Piersanti Mattarella, al giornalista che aveva indagato Peppino Impastato, ai vari bambini uccisi per sbaglio Cocò, Nicolas Green e Dodò Gabriele. Momenti di toccante pathos si sono raggiunti quando, a prendere la parola, è stato il signor Giovanni Gabriele padre del piccolo Dodò ucciso per sbaglio, mentre stava giocando in un campetto di calcio a Crotone. Le sue parole composte hanno tuonato, in un anfiteatro immerso in silenzio e partecipato dolore per l’atroce destino toccato a un coetaneo, contro gli autori di tutti i delitti di mafia, ma nello stesso tempo hanno evidenziato il solenne e profondo rispetto per lo Stato e per le istituzioni che hanno saputo stargli accanto e che in tempi brevi hanno portato alla condanna degli autori della morte del proprio figlio. La mafia è stata definita come “un cancro che insinuandosi nel tessuto sociale già debole, lascia qua e là le sue metastasi che si allargano e deviano le nuove cellule: quei giovani ancora disorientati che vengono plagiati e condotti verso una strada che diventerà sempre più buia e che lentamente porterà alla morte, quella dell’anima e poi quella del corpo”. Il messaggio diffuso non è stato quello della vendetta ma quella del risveglio, proprio “come a primavera la natura fiorisce e diffonde il profumo della vita che rinasce così la scuola, le istituzioni, le agenzie e le associazioni del territorio collaborando insieme devono risvegliare nel cuore di ognuno, il coraggio di combattere le piccole angherie, le piccole vendette, i soprusi e le sopraffazioni perpetuate dagli uni verso gli altri, diffondendo il profumo della giustizia”. Riecheggiando quanto affermato da Martin Luter King “”L’ingiustizia in qualsiasi luogo è una minaccia all’ingiustizia ovunque” tutti noi, particolarmente le nuove generazioni devono comprendere e perpetuare ogni giorno atti di giustizia poiché “è dai piccoli gesti ha detto Filomena Greco – che si comincia a combattere contro le piccole mafie quotidiane della cattiveria, della calunnia e dell’ipocrisia, poiché anche il silenzio è mafia”. La scuola ha aderito al Tavolo della corresponsabilità e della legalità Ufficio scolastico regionale – ha riferito, al termine della manifestazione, la referente del progetto Elena Salvati – e questa è uno dei percorsi intrapresi per l’attuazione del progetto di azione pedagogica, anche nell’ambito della comunità educante dove crescono i futuri cittadini, partecipando ad un progetto sociale basato sui principi della democrazia partecipata e reale”.