Reportage di Ignazio Russo
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Le comunità parrocchiali di Cariati hanno solennemente celebrato, la festa in onore di San Cataldo Vescovo, protettore della loro città. La Santa Messa in Cattedrale, presieduta da Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Rossano-Cariati, è stata concelebrata con don Angelo Pisano, parroco della Cattedrale, don Mosè Cariati parroco di Cristo Re, don Angelo Bennardis parroco della Madonna delle Grazie, don Rocco Scorpiniti parroco di Pietrapaola, don Rocco Grillo parroco di Scala Coeli e don Giuseppe Scigliano segretario dell’Arcivescovo. Le fonti storiche ricordano che San Cataldo è nato a Rachau (Irlanda) tra 610 e il 620. Nel 670 fu ordinato vescovo e, tra il 679 e 680, si recò, da pellegrino, a visitare la Terra Santa. Secondo la leggenda, il santo sarebbe giunto a Taranto per volere divino: infatti, si racconta che durante il soggiorno in Terra Santa, mentre era prostrato sul Santo Sepolcro, gli sarebbe apparso Gesù che gli avrebbe detto di andare a Taranto e di rievangelizzare la città, ormai in mano al paganesimo. San Cataldo allora, salpando con una nave greca diretta in Italia, intraprese un lungo viaggio che lo portò a sbarcare in Puglia. A Taranto Cataldo compì la sua opera evangelizzatrice, facendo abbattere i templi pagani e soccorrendo i bisognosi. Morì a Taranto l’8 marzo del 685 e fu seppellito nella chiesa di San Giovanni, allora duomo della città. Fonti attendibili e bibliografie consolidate vogliono che il 10 maggio 1071, mentre si scavavano le fondamenta per la riedificazione della cattedrale di Taranto, distrutta dai saraceni nel 927, sia stata ritrovata, sulla scia di un profumo inebriante, una tomba, contenente il corpo attribuito al Santo. Dal ritrovamento del corpo, il culto di San Cataldo si sviluppò nella fede dei tarantini, che gli dedicarono il luogo del ritrovamento e lo scelsero come Patrono della città. La tradizione gli attribuisce numerosi miracoli compiuti a Taranto, tra i quali si rammentano i più importanti: avrebbe restituito la vista a un fanciullo e fatto tornare in vita un muratore, avrebbe guarito un cieco e una giovane pastorella muta. In Calabria, San Cataldo, oltre ad essere il protettore di Cariati è anche il protettore di Cirò Marina (KR). Mons. Satriano, durante la sua intensa omelia, ha ricordato ai numerosissimi fedeli presenti, provenienti anche dai centri vicini, lo spirito errante del Vescovo Cataldo, descrivendolo come ”Un uomo che non ha avuto paura di lasciarsi portare sulle strade del Signore, la cui vita diventa luminosa. Un Vescovo – ha continuato il Presule – che cerca di mantenere alta la sua vita di credente, con un pellegrinaggio a Roma, centro delle cristianità. Il suo esempio deve diventare uno specchio da cui dobbiamo iniziare il cambiamento, perciò il passaggio di Cataldo deve dare una vita alla nostra fede”. Al culmine della Santa messa la processione, uscita dalla Cattedrale di Cariati, dopo aver attraversato le caratteristiche viuzze del Centro storico, si è avviata alla volta del suo Santuario, sito sul litorale ionico cariatese, dove rimarrà, per qualche giorno, alla venerazione dei fedeli, per poi fare ritorno nella sua cappella in Cattedrale. Il corteo religioso era accompagnato dal concerto bandistico “Città di Cariati”, diretto dal Maestro Antonio Cirigliano.
Cariati: Festeggiato solennemente San Cataldo
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