Servizio di Ignazio Russo
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Dopo essere rimasto nell’oblio, da oltre tre anni, l’ospedale “Vittorio Cosentino” di Cariati, torna ad essere all’attenzione della politica nazionale, per merito della vicecapogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera dei deputati, Dalila Nesci che, proprio ieri, ha visitato l’ospedale cariatese, accompagnato dai referenti locali del Movimento Damiano Scarpello, Vincenzo Montesanto e Franco Rispoli. Durante l’incontro il responsabile del servizio di cardiologia dott. Nicola Cosentino e il responsabile del laboratorio di analisi dott. Cataldo Formaro hanno tracciato, per brevi linee, alla parlamentare pentastellata, la storia di questo presidio della salute, aperto nel lontano 1978 con 120 posti letto, nei reparti di pediatria, ostetricia e ginecologia, medicina generale, chirurgia e cardiologia, con annessi i laboratori di analisi e diagnostica per immagini. Durante la sua trentennale attività, non ha mai fatto registrare casi di malasanità, ed ha servito dignitosamente un territorio di oltre 80 mila abitanti a cavallo fra il Crotonese ed il Basso Jonio cosentino. Il suo depauperamento è iniziato nel 2003, quando viene chiusa la pediatria e, da allora, è continuata una lenta agonia, con la chiusura, sei anni dopo, di ostetricia e ginecologia, poi è stata la volta di chirurgia (una delle prime in Italia ad aver usato il laparoscopio), poi medicina ed infine cardiologia. Adesso la struttura cariatese ospita una Residenza sanitaria assistenziale con 14 posti, 11 medici tra Punto di primo intervento e 118, 1 chirurgo, 2 cardiologi, 1 ginecologo, il servizio di endoscopia, il servizio dialisi, la diagnostica per immagini e il laboratorio analisi, che rischia anche questo la chiusura. «La popolazione di questo territorio merita altro dall’attuale struttura ospedaliera ibrida, amputata dai tagli micidiali disposti dei governi, eseguiti dagli apparati burocratici». Così ha dichiarato la deputata pentastellata al termine dell’ispezione, fatta al “Cosentino”. La parlamentare aggiunge: «A Cariati, inoltre, nell’ospedale c’è un laboratorio analisi con notevoli potenzialità, come la radiologia, che paradossalmente non ha la tac. L’attività sanitaria prosegue grazie ai grandi sacrifici del personale, nella generale indifferenza del potere, che chiude i servizi a colpi di decreti». «A breve – sottolinea la parlamentare M5s – incontrerò il commissario dell’Asp di Cosenza, Gianfranco Filippelli, e gli chiederò se pensa di dotare l’ospedale di Cariati di una tac, che deve esserci, in una struttura privata di posti letto, senza un aumento delle possibilità diagnostiche. Insisterò anche per aumentare la presenza del cardiologo in sede, finora di sole sei ore». «Dai ministri Lorenzin e Padoan al commissario Scura e al governatore Oliverio, interesserò tutti i vertici della sanità perché il territorio di Cariati, distante dagli ospedali di Crotone e Rossano, abbia al più presto risposte vere e concrete per la tutela della salute. Non è ammissibile che qui si chiuda l’ospedale e si aprano delle discariche».