Trieste (Friuli-Venezia Giulia) 10 maggio 2014

Trieste: Quale posto per i giovani nella società di oggi

“Se uno non parla, non esiste, se uno non si impegna non c’è.” e “Bisogna essere presenti, se no un altro decide per te.”
E’ stato un forte richiamo alla partecipazione quello rivolto ai giovani lo scorso 8 maggio a Trieste da Stefano Felician e Francesco Musso, rispettivamente membro del Direttivo del “Forum Nazionale Giovani” e presidente dell’ “Osservatorio Internazionale dei Giovani Cattolici”, entrambi intervenuti all’incontro “Quale posto per i giovani nella società di oggi” promosso dal centro Culturale Paolo VI in collaborazione con la sezione UCIIM di Trieste.
Probabilmente non tutti lo conoscono ma, ha ricordato Stefano Felician, il Forum dei Giovani è una piattaforma istituita con la Legge 30 dicembre 2004 n. 311 dal Parlamento Italiano che raggruppa tutte le organizzazioni giovanili italiane, una novantina circa: da quelle sportive, professionali, sindacali, studentesche, di partito, a quelle di tutte le fedi religiose, quelle impegnate nell’educazione non formale, ai forum regionali e tantissime altre, in rappresentanza di circa 4 milioni di giovani. Lo scopo è rinsaldare la rete di rapporti tra le associazioni e soprattutto farsi promotore degli interessi giovanili presso Governo, Parlamento, istituzioni sociali ed economiche e la società civile.
Tutti i giovani possono far sentire la loro voce, anzi: sono chiamati a farlo. Troveranno una realtà stimolante che darà loro grandi soddisfazioni e potranno concretamente concorrere, benchè ancora studenti o giovani (il limite d’età per farvi parte è di 35 anni), alla concreta realizzazione del bene comune. Lo stesso Stefano per quanto ancora giovane ha avuto la possibilità, assieme ai membri del Direttivo, di porre all’attenzione del Governo, in incontri diretti con il Primo Ministro di turno, sia Monti che Letta, tematiche inerenti lo sport, il lavoro, le riforme, lo sviluppo economico, l’ambiente. Anche con risultati diventati operativi come quello di ottenere, proprio su proposta di un giovane italiano, il riconoscimento del diritto, a livello europeo, del pagamento del tirocinio dei giovani.
“Anche l’Osservatorio Internazionale” ha continuato Domenico Russo , siciliano d’origine e romano d’adozione, “rappresenta una preziosa occasione di crescita e confronto per la sua poliedricità”. Sorto nel 2012 dal movimento “Noi per Benedetto”si propone, attraverso le sue 42 delegazioni in tutti i continenti, come centro d’ascolto dei giovani a livello mondiale, da quelli europei ai giovani della Tanzania, Canada, Cile, Colombia, USA, Messico… Zimbawe… Brasile…paesi questi in cui i cattolici vivono situazioni drammatiche. “Il mondo cattolico è l’erede di 2000 anni di storia e di redenzione”, ha affermato Domenico “ non può mancare di impegnarsi nel sociale su una base valoriale condivisa e non negoziabile sui temi forti del valore della persona e della società, della vita, libertà di educazione, sacralità del rapporto uomo-donna”.
“Gli spazi della democrazia vanno occupati” si è affermato in conclusione ed è dovere di tutti, specialmente dei giovani, essere cittadini responsabili: è sulla loro attiva presenza che si giocano le sfide decisive per garantire qualità sociale e democrazia a tutti i livelli. (Marina Del Fabbro)