Le grotte sono state oggetto anche di declinazioni letterarie. Dante diceva “andatevene su per questa grotta, Boccaccio si esprimeva: “pervennero in un vallone molto profondo e solitario e chiuso d’alte grotte e alberi”, anche Machiavelli chiosava: “erano e’ fanti de’ Fiorentini aggravati dalle acque e dalle armi ne avevano tutti superato la grotta del fiume”. Insomma, tutte queste citazioni, presumibilmente avranno attratto poco il Gruppo Speleo di Arcinazzo, che continua imperterrito nell’ esplorazione delle innumerevoli cavità di origine carsica, le quali sviluppano forme difformi e inimmaginabili da ammirare in superficie.
La cronaca di questi giorni ha messo sotto i riflettori l’argomento grotte per l’episodio dei dodici ragazzini thailandesi rimasti sotto terra, che, pare debbano aspettare per essere salvati poichè diventa per loro rischioso il salvataggio nelle condizioni attuali. Nelle grotte in genere sono presenti dei cunicoli nei quali l’uomo non riesce a passare. Il rischio non è la presenza di ossigeno, ma l’alzamento del livello dell’acqua che, nel caso delle grotte thailandesi, potrebbe danneggiare i ragazzi. Il rischio è che il livello delle acque sotterranee potrebbe rappresentare un pericolo complicando visibilità e movimento, causato della presenza di correnti e fango, in questo senso si stanno allungando i tempi di recupero. L’addentrarsi in queste avventure richiede sempre molta competenza e prudenza, senza la quale, a volte si rischia anche di rimetterci la vita. Occorre quindi affidarsi a persone esperte le quali adottano sempre, come il Gruppo Speleo, le misure necessarie per evitare rischi e complicazioni.
G.D.S.