Roma (Lazio) 08 aprile 2016

Omicidio Regeni: è crisi diplomatica tra Italia ed Egitto

La delegazione di inquirenti provenienti dal Cairo non ha convinto i colleghi italiani sul caso dell’assassinio di Giulio Regeni. Due giorni di ‘consultazioni’ tra i vertici giudiziari che non ha prodotto alcun risultato anzi, dal Cairo non si sarebbe prodotto alcun risultato utile alle indagini, niente tabulati telefonici e documenti, pochi, prodotti solo in lingua araba. Dopo due mesi di versioni, da parte egiziana, ritenute dagli inquirenti italiani dei veri e propri ‘depistaggi’ (ultima la versione dell’assassinio ad opera di di criminali comuni, poi uccisi) ed il ritrovamento dei documenti del giovane italiano) molto si sperava in questo incontro. Ma ci è trovati di fronte ad un ennesimo tentativo, come affermato dalla Farnesina, di un temporeggiamento improduttivo. Così Paolo Gentiloni, ministro degli esteri, ha deciso di richiamare a Roma l’Ambasciatore italiano al Cairo, Massari “per consultazioni”, formula che si usa in questi casi ma che manifesta un forte disappunto e profonda delusione. Di fatto la collaborazione tra gli inquirenti dei due paesi è, al momento, chiusa. Ovviamente si attendono sviluppi. 65 giorni passati inutilmente e le domande rimangono senza risposta
Le foto si riferiscono ad un sit in di protesta effettuato a fine febbraio presso la sede diplomatica egiziana in via Salaria (nostro archivio)