DI SILVANA LAZZARINO E A CURA DI VITTORIO BERTOLACCINI
A dar vita ad architetture dagli equilibri impossibili entro un nuovo sistema di percezione della realtà è l’artista giapponese HIDETOSHI NAGASAWA (nato a Tonei attuale Jilin nel 1940 e scomparso il 24 marzo 2018) figura di grande richiamo internazionale che nell’anno della morte viene ricordato con un’esposizione alla FIERA D’ ARTE DI VERONA. Un’occasione per sottolineare l’armonia e l’infinito respiro che si evince dalla sua opera dove spazio e architettura creano sinergie di visioni a sfidare la gravità, entro una sospensione del tempo. Ideato da Adriana Polveroni con il supporto di Ryoma e Tae Alice Nagasawa, figli dell’artista, il percorso a lui dedicato in alcuni luoghi più significativi della città di Verona, si avvale della collaborazione della Direzione Musei Civici del Comune di Verona, della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, dell’Università di Verona, del Giardino Giusti e la partecipazione del Mart di Trento e Rovereto. Le sue installazioni formate da strutture geometriche elementari che sfidano la gravità, diventano leggere e ben si armonizzano con la bellezza naturale del paesaggio. A Verona, esse, sintetizzando leggerezza ed energia, si inseriscono perfettamente in alcuni ambienti al chiuso e all’aperto confrontandosi con la bellezza antica e solenne della città. Tra le sue opere: “Tre cubi” nel Giardino del Museo di Castelvecchio, “Sette Anelli” (2015) presso la Chiesa di San Francesco al Corso e “Axis Mundi” (2014) Veronafiere. Le sue opere sono presenti in molte collezioni pubbliche e private, italiane e internazionali.
Silvana Lazzarino