Agliana (Toscana) 14 novembre 2018

COME D’AUTUNNO SUGLI ALBERI LE FOGLIE. Simone Bragagnolo e la compagnia teatrale G&Co.

Di Antonella Prderiva

COME D’AUTUNNO SUGLI ALBERI LE FOGLIE.
Simone Bragagnolo e la compagnia teatrale G&Co.
Parte tutto da una lettera, una lettera semplice, di un ragazzo, Angelo, forse più abituato a lavorare la terra che prendere una penna in mano. Per anni rimane in un cassetto dimenticata, finchè qualcuno non la trova, la legge, si commuove e decide di non restituirla più all’oblio. Nella mani del regista Simone Bragagnolo, diventa una storia, raccoglie intorno a sé altri personaggi, si arricchisce. Angelo riprende vita, diventa monito, diventa testimonianza di una assurda guerra che ha condannato milioni di ragazzi alla morte, alla sofferenza, alla devastazione. La gioventù non ha nazionalità, il dolore non ha frontiere. “Di che reggimento siete, fratelli?” scriveva Giuseppe Ungaretti dal fronte, raccontando in poesia le atrocità perpetrate in nome di un incompreso spirito nazionalista e di conquista. Angelo, probabilmente, di sparare non ne avrebbe avuto voglia, tantomeno di uccidere, magari un coetaneo che, in uno Stato lontano, fino a qualche giorno prima pensava al raccolto, alla ragazza, al bicchiere di vino con gli amici, il sabato sera. Gli avevano intimato di partire. Come un colpo di fulmine, la lettera di richiamo era arrivata inattesa. La Patria chiamava, il nemico era alle porte e andava sconfitto. Una forza lavoro rubata ai campi, due braccia forti che non avrebbero più potuto dare sostegno alla famiglia. Il battaglione, la prima linea, i cannoni, il sangue che scorre lungo la divisa, corpi dilaniati. E la paura. “Come d’autunno sugli alberi le foglie”, lo spettacolo messo in scena da Bragagnolo, raccoglie tutto questo. Più di 60 tra attori e figuranti per raccontare, non gesta eroiche e medaglie, ma l’insensatezza di certi attacchi verso la trincea nemica, dove l’unica scelta concessa era la morte, fosse per mano amica