Napoli (Campania) 02 dicembre 2018

La Napoli di un grande fotografo, Augusto De Luca

Giustamente si chiama “Napoli mia” questa raccolta di immagini di Augusto De Luca fotografo napoletano.
Michele Bonuomo la presenta citando Walter Benjamin: “non si puo’ raccontare la propria citta’ senza intraprendere un viaggio nel tempo anzichè nello spazio. La Napoli di Augusto De Luca è una metropoli vuota, una citta’ senza presente pericolosamente sospesa tra passato e futuro quasi un luogo simbolico di un moderno e raggelante smarrimento. Ricordo che quando chiesi a Andy Warhol quali ti sembrano i segni forti di Napoli, rispose senza esitare: il Vesuvio e la Pizza. Uno straniero nella citta’ è sempre impressionato dall’esotico, dal pittoresco, dal colore; De Luca sente invece Napoli da nativo, in bianco e nero. Le voci dei vicoli, la napoletanita’ rumorosa affogano in un mare di pietra in cui il fotografo insegue il SILENZIO come il capitano Achab, Moby Dik  la balena bianca, per catturarlo, e naturalmente ne resta catturato come sempre capita ai napoletani che guardano alla loro citta’ da lontano con lo sguardo freddo e l’animo traboccante d’ amore. MICHELE SANTORO

Le immagini di questo suo ultimo libro, presentate in due diversi formati, in cui ha saputo condensare spazi, forme e colori, sono un’ ulteriore conferma della bravura di questo inconfondibile mago dell’ obiettivo. “Napoli mia” ricco di forme geometriche, di sapienti chiaro-scuri che emanano una luce molto particolare, denso di un’ eloquenza allegra e pacata, è per me da guardare e da leggere. MILA STANIC

Anche queste immagini rivelano il sapiente controllo della strutturazione formale dell’immagine (magari qui ancora piu’ profondamente organizzata) e una ispirazione decisamente metaforica. Pare quasi che il fotografo sia montato sulla macchina del tempo ed abbia raggiunto un’epoca, non so dire se di ieri, di oggi, o di domani. LANFRANCO COLOMBO