Domenica 16 ottobre 1994, circuito di Jerez de la Frontera: Schumacher festeggia al Gran Premio d’Europa il cinquantesimo GP appunto della sua carriera. Michael veniva da un doppio stop: due gare di squalifica a causa dello scalino della sua Benetton risultato di spessore troppo ridotto alle verifiche del Gran Premio del Belgio (da lui vinto). Appiedato a Monza ed Estoril – dove a sostituirlo era stato il finlandese JJ Lehto – Michael in Andalusia si era imposto senza discussioni, respingendo l’assalto alla vetta di Damon Hill che in sua assenza si era rifatto pericolosamente sotto, vincendo sia in Italia che in Portogallo. Secondo poi alle spalle del pilota della Williams a Suzuka, Schumi era riuscito a conservare un piccolo punto di vantaggio: margine minimo e… sufficiente a laurearsi per la prima volta campione del mondo nel gran finale in Australia, “complice” il controverso incidente con il diretto rivale tra le curve del circuito cittadino di Adelaide.
Archiviato il capitolo Benetton, i successivi traguardi “quota 50” Michael li raggiunge vestito di rosso Ferrari. Iniziando dal cinquantesimo podio (gradino più alto …) al Gran Premio del Canada 1997 a Montreal: quello del grave incidente di Olivier Panis. Con un balzo di cinque stagioni arriviamo al Gran Premio del Belgio del 2002 quando (già matematicamente campione del mondo per la quinta volta addirittura dal mese di luglio a Magny Cours, record assoluto di “precocità” iridata) Schumacher mette a segno il suo cinquantesimo giro veloce in gara sulla pista di Spa-Francorchamps, teatro del suo esordio in Formula Uno undici anni prima. Un mese e mezzo più tardi, il 13 ottobre, Kaiser Schumi “apparecchia” sull’asfalto giapponese di Suzuka la 50esima pole position