Roma (Lazio) 29 gennaio 2019

Tav “strategica”? Ma in Aula non c’è nessuno. Per discutere delle mozioni per il sì sono solo una decina (forse)

Non ci sono le votazioni? In Aula non c’è quasi nessuno. Un’abitudine che si ripete durante le sedute di discussione generale. E vale anche per un tema che sembra diventato centrale negli ultimi mesi, sia per i favorevoli sia per i contrari, che hanno riempito le piazze, oltre che i giornali e le tv: la Tav Torino-Lione. A Montecitorio, infatti, per discutere delle mozioni pro-Tav di Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia, i 5 iscritti a parlare e pochi altri, quasi tutti esponenti delle opposizioni. In tutto, tra banchi dei sottosegretari, della presidenza e quelli dove siedono i deputati, i presenti superavano a fatica la decina. Settanta onorevoli erano “in missione”, come ha precisato il vicepresidente di turno Ettore Rosato, al quale – salutando pure alcuni studenti a inizio seduta – è toccato di precisare: “Siamo in pochi oggi perché c’è una seduta che riguarda solo la discussione generale…”. Come se fosse implicito che per la discussione generale, per giunta di lunedì, oltre 500 deputati debbano restare a casa.