Flop al tavolo interistituzionale convocato in Prefettura a Cosenza per discutere del futuro delle oltre cento persone minacciate di sgombero. Si tratta di disoccupati, pensionati, famiglie e precari cui unica prospettiva è quella di tornare a vivere in strada. La loro ‘colpa’ è quella di aver reagito alle politiche abitative della Regione Calabria e dell’Aterp che, di fatto ignorando l’emergenza abitativa, da anni non assegnano alloggi popolari agli aventi diritto, mentre la magistratura ha scoperchiato le corruttele del business dell’edilizia sociale. Hanno deciso di riprendersi ciò che gli spetta in maniera autonoma senza continuare aspettare vivendo sulle panchine, in macchina o in veste di ospiti da amici e parenti. Hanno trasformato due stabili abbandonanti, l’ex sede Aterp di via Savoia e l’Hotel Centrale, in case. Ora a causa dell’inerzia della Regione Calabria e del Comune di Cosenza vengono minacciati di sgombero. L’alternativa non esiste. Dopo un’intera giornata di protesta il 20 febbraio sono riusciti ad ottenere l’incontro che si è tenuto questa mattina in Prefettura alla presenza di Comune, Regione ed Aterp. Dalla discussione nulla è emerso. Per loro non ci sono soldi, le istituzioni hanno quindi ribadito l’assenza di soluzioni abitative dignitose. Alla luce di ciò i militanti del comitato Prendocasa hanno annunciato di essere pronti ad affrontare gli sgomberi coatti delle occupazioni di Cosenza con una mobilitazione continua: «Oggi come ieri: mai più senza casa».
Cosenza: senzatetto in Prefettura, per loro non ci sono soldi
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