“Jàm’a scuntruè a Marz ” in villapianese che, tradotto in italiano, significa “andiamo a dare il benvenuto a Marzo”.
Ritorna ancora una volta questo rito che sa di antico, di arcaico. La tradizione si perde nel tempo e si ripete e rinnova nell’ultima sera di febbraio. Pochi sanno veramente perchè si va a dare il “benvenuto” ad un mese ma tutti sanno che bisogna farlo e, chi più chi meno, magari non tutti gli anni, tutti i villapianese e anche qualcuno dei paesi vicini, hanno dato con questo bizzarro modo, il benvenuto al mese che spiana la strada alla primavera.
Quest’anno l’evento è stato organizzato dal Comitato gruppo giovani “Villapiana in Festa” che in modo superlativo ha saputo coinvolgere tutti e partecipare. Si è formato il solito corteo molto vociante e rumoroso. Senza limiti di età ne di classi sociali o istituzionali. I partecipanti attrezzati come da tradizione di coperchi, pentole, bidoni e tutto quello che fa rumore percuotendo o strisciando a terra, ha dato vita, già nella centralissima piazza Dante, al solito chiassoso, frenetico carosello di barattoli che si intrecciandosi sbattono tra loro, strisciano, rotolano… Naturalmente si genera un fracasso è assordante. Spesso a tutto questo, si aggiungono anche dei gruppi spontanei di musicisti locali con strumenti della tradizione contadina, organetti, tamburelli che, purtroppo, quest’anno sono mancati.
Il corteo, partito dalla piazza centrale ha percorso tutte le strade nessuna esclusa, sempre con rumori, schiamazzi,grida. Il frastuono è stato sempre sostenuto
Insomma, solo così si dà un “serio” benvenuto e Marzo, ” ha la certezza ” che dalle nostre parti, il suo arrivo è gradito. Finito il giro del paese, è ormai arrivata la mezzanotte,tutto finisce. In piazza ci si saluta con canti e balli finali qualche immancabile sfottò, e il solito carosello degli ormai ammaccati, ma ancora molto rumorosi, barattoli, lattine, bidoni…