La Campania è la terza tappa geografica delle conversazioni dantesche, organizzate dal Circolo Culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria in occasione del settecentenario della morte di Dante Alighieri, avvenuta a Ravenna, suo luogo d’esilio, nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321. Dopo la Calabria, la Sicilia, la lente d’ingrandimento si sposta nell’area geografica ubicata tra il bacino del mar Tirreno a ovest e l’Appennino meridionale a est. Nel corso delle prime conversazioni culturali, organizzate dal sodalizio reggino, è emersa l’esistenza di un filo conduttore che lega la Calabria agli altri luoghi della Penisola italiana, che sono state oggetto delle passeggiate dantesche. Un ponte culturale che lega i territori descritti dal Sommo Poeta nella sua opera “Come fa l’onda là sovra Cariddi, che si frange con quella in cui s’intoppa, così convien che qui la gente riddi.“ (canto VII Inferno) o nella recente conversazione inerente la Campania dove vi è un altro collegamento tra i due territori, dovuto alla presenza dell’arcivescovo di Cosenza Bartolomeo Pignatelli che con il consenso del papa Clemente IV fece disseppellire il cadavere del sovrano Manfredi dal sito che, secondo le cronache del tempo, si trovava presso il ponte di Benevento sotto “una grande mora di sassi” per destinarlo, fuori dai confini della Chiesa,lungo il fiume Verde,denominazione medievale dell’attuale percorso fluviale del Liri, con il rituale delle candele spente e rovesciate, come si conveniva ad uno scomunicato. La conversazione in argomento ha visto la partecipazione della dott.ssa Judith Jambor, gradita ospite del Circolo Culturale “L’Agorà”.
La Campania nella Divina Commedia: terzo incontro organizzato dal Circolo Culturale “L’Agorà”

Pubblicato in Arte e Cultura |