Accolto il ricorso presentato da alcuni operatori economici della zona
PARCHEGGIO “EX JOLLY”, IL TAR CAMPANIA BLOCCA LO SCAVO FINO AL 25 OTTOBRE, DOMENICO SAVIO: “SI FERMINO LE TRIVELLE DEFINITIVAMENTE ONDE EVITARE UNA NUOVA DEVASTAZIONE IN PIENO CENTRO E SI PROVVEDA SOLO A RIQUALIFICARE L’ATTUALE AREA DI SOSTA”
Finalmente una buona notizia. Non sarà possibile scavare fino al 25 ottobre, giorno in cui è stata fissata la Camera di Consiglio del T.A.R. Campania. Per la realizzazione del nuovo scempio ambientale, l’amministrazione comunale è stretta nella morsa della lotta popolare portata avanti dal PCI-ML guidato da Domenico Savio e in quella della battaglia giudiziaria avviata dagli operatori economici della zona. L’augurio è che venga definitivamente vietata la devastazione di un’area sotto la quale è presente la falda acquifera.
di Gennaro Savio
Finalmente una buona notizia circa i lavori in corso d’opera nel comune di Ischia per la realizzazione di un parcheggio seminterrato all’ingresso di San Ciro che sta scatenando polemiche e proteste in quanto si prevede un enorme scavo in una zona dove sono presenti falde acquifere e per questo motivo è grosso il rischio di trovarci dinanzi ad uno scempio ambientale simile a quello venutosi a creare a Ischia Ponte dove la presenza dell’acqua nel sottosuolo ha reso l’intera zona interessata dallo scavo una vera e propria palude di fango. Infatti il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania su ricorso presentato da alcuni operatori economici della zona, ha bloccato i lavori di escavazione fino al prossimo 25 ottobre giorno in cui è stata fissata la Camera di Consiglio. Intanto Domenico Savio, Segretario generale del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, partito che nei giorni scorsi proprio su questo spinoso argomento ha tenuto un importante e partecipato presidio di protesta all’esterno del Municipio di Ischia a cui hanno preso parte associazioni ambientaliste e semplici cittadini indignati per il nuovo scempio ambientale in atto in pieno centro cittadino, continua a chiedere con forza all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Enzo Ferrandino, amministrazione stretta nella morsa della lotta popolare e di quella giudiziaria, di non procedere all’esecuzione dello scavo evitando, così, una nuova devastazione del nostro territorio ma di limitarsi solo ad abbellire e rendere più vivibile l’attuale area di parcheggio. L’augurio, naturalmente, è che il T.A.R. fermi definitivamente il nuovo scempio ambientale progettato all’ingresso di San Ciro e questo per preservare alle nuove generazioni una porzione di territorio che rischia di essere totalmente devastata.