LA DITTATURA POLITICA E AMMINISTRATIVA DI DEL
DEO STA AMMAZZANDO FORIO PIU’ CHE IN PASSATO!
IL PAESE RIVENDICA UNA SVOLTA RIVOLUZIONARIA!
di Domenico Savio*
Quel “più che in passato” posto nel titolo sta a significare che da circa 70 anni Forio è stata politicamente, amministrativamente e progressivamente ammazzata – nella sua vocazione patriottica, antifascista e repubblicana, di democrazia, di sincera dialettica tra tutte le forze politiche e sociali, di laboriosità e di concorso per l’emancipazione sociale del paese, di soccorso e sostegno alla classe lavoratrice operaia e intellettiva socialmente più debole, di tolleranza, confronto democratico e condanna severa della politica assolutista e vendicativa – dalle diverse amministrazioni di natura borghese, clericale e capitalistica di destra, centriste, delle ammucchiate cosiddette di salute pubblica e ultimamente di centrosinistra e centrodestra, che hanno occupato il palazzo del municipio e dominato il paese col pugno forte del dominatore di turno.
Ma un detto popolare dice che “al peggio non c’è mai fine” ed ecco che sciagura volesse per il popolo di Forio che alle passate infamie amministrative succedesse Francesco Del Deo, con la sua corte che in consiglio comunale e nel paese regna con la peggiore politica dell’autoritarismo, dell’assolutismo, del volgare clientelismo politico, partitico ed elettorale e della mancanza assoluta di trasparenza nell’elaborazione delle proposte amministrative di giunta e consiliari. La conseguenza di questo modo autoritario e chiuso di gestire le finanze del comune, cioè i soldi della collettività, i beni comunali o disponibili – come il porto, la Colombaia, il demanio marittimo, il suolo pubblico, i lavori pubblici, la nettezza urbana, eccetera – e la manutenzione del territorio sono sotto gli occhi di tutti i Foriani e di quanti ci onorano di visitarci e godere delle nostre bellezze ambientali sopravvissute, delle spiagge e delle sorgenti minerali. Un paese letteralmente morto senza possibilità di rinascita se nel 2018 Del Deo dovesse sopravvivere a se stesso come sindaco.
Un esempio per tutti lo troviamo nella gestione deldeiana del potere, che definire democristiana della peggiore epoca è totalmente riduttivo, come l’accaparramento nella commissione elettorale – in nome della maggioranza autoritaria, tre contro uno, che schiaccia l’opposizione – persino della scelta dei 17 scrutatori che vengono proposti dall’opposizione col sistema democratico e ugualitario del sorteggio proposto dal sottoscritto. I signori della maggioranza consiliare e amministrativa di Francesco Del Deo avvalendosi della clientelare normativa nazionale vengono in commissione già con la lista dei nomi da mandare nei seggi elettorali, senza alcun criterio di selezione democratica e paritaria.
La rappresentanza strategica del potere autoritario dell’amministrazione in carica è formata da Mario Savio, onnipresente in municipio dall’apertura alla chiusura degli uffici, che tutto osserva e controlla presidiando quella che dovrebbe essere la casa trasparente del popolo, dal presidente del consiglio comunale Michele Regine e dal sindaco Francesco Del Deo, questi ultimi due in consiglio comunale siedono uno accanto all’altro e si compiacciono del loro ruolo e potere autoritario sorridendo spesso alle accuse e alle proposte formulate dall’opposizione. Finanche nella maggioranza chi osa distaccarsi dalle decisioni prese è oggetto di durissimi attacchi. Francesco Del Deo e Michele Regine hanno autoritariamente imposto al consiglio comunale il triste primato di aver, dopo decenni di consuetudine e che è sopravvissuta a tutte le passate amministrazioni, quasi totalmente eliminato il confronto preliminare alla trattazione dell’ordine del giorno di argomenti sociali importanti proposti dall’opposizione e dagli stessi consiglieri della maggioranza.
In consiglio comunale è compresso al massimo il ruolo politico dell’opposizione, specialmente del gruppo consiliare del PCI m-l, mediante le minacce di allontanamento dall’assemblea elettiva e di togliere la parola, la richiesta continua di terminare l’intervento, la sospensione arbitraria della seduta, che cozza coi principi morali, costituzionali e col regolamento delle sedute. Insomma, nessuno spazio e nessun dialogo con l’opposizione sulle scelte amministrative, la maggioranza viene in consiglio con le decisioni già prese senza la possibilità di migliorarle. Gli argomenti richiesti e l’ordine del giorno proposto a norma di legge dall’opposizione non vengono mai discussi e sistematicamente collocati in coda a numerosi altri punti inclusi dalla maggioranza e quando di raro si giunge alla trattazione degli argomenti proposti dalla minoranza la maggioranza, col sindaco in testa, si alza e se ne va, alla faccia delle attese del paese. Il presidente del consiglio Michele Regine non concede l’uguale tempo di intervento a tutti i consiglieri che chiedono la parola, a chi di più e a chi di meno secondo la sua valutazione politica e personale. Allo stesso modo a taluni consente di uscire fuori dall’argomento in discussione e di parlare anche di altri problemi e al PCI m-l no, com’è accaduto nell’ultima seduta del consiglio. E’ solo la politica dell’arroganza, dell’intolleranza, dell’autoritarismo, della dittatura e della legge del più forte numericamente, ma totalmente priva dei valori di democrazia, di dialogo e di apprezzamento della diversità di pensiero e di governo della società. Non sono mancate le espressioni “attento a come parli” rivolte al sottoscritto, rappresentante eletto del PCI m-l dalla classe lavoratrice operaia e intellettiva di Forio, l’unica classe sociale elevabile al rango di moralità, di uguaglianza, di giustizia e di speranza per costruire un futuro nuova a Forio, in Italia e in tutti i paesi della Terra.
Mai come oggi nella storia politica e sociale di Forio si è creato un clima politico pesante e preoccupante, fatto di timori, di preoccupazioni, di assilli, di condizionamenti indotti, di paura per l’incertezza del futuro, di inquietudine esistenziale e quotidiana, di silenzi che nascondono paure e rinunce all’impegno politico e civico di tante persone, che potrebbero contribuire alla rinascita politica, economica e sociale del paese. Questo avviene dove la democrazia e la leale dialettica tra maggioranza e opposizione, a partire dal confronto in consiglio comunale, sono violentate dall’arroganza e dalla prepotenza amministrativa. Le minacce di querela vere o presunte che periodicamente risuonano all’interno della conduzione autoritaria dei lavori del consiglio comunale e i dossier dei veleni che sono circolati negli ultimi anni preoccupano e più di ogni altra cosa descrivono il pesante clima politico e sociale che quotidianamente il popolo di Forio è costretto a respirare.
Un altro detto popolare, riferito a tutti i popoli della Terra, dice che “la speranza del cambiamento e del miglioramento della vita è l’ultima a morire”, però, aggiungiamo noi comunisti, se essa non è affidata ai mali secolari del disimpegno, dell’egoismo, dell’individualismo, dell’opportunismo, dell’egocentrismo e del carrierismo in politica e negli affari, ma fondata sulla sfida alle minacce palesi o sottintese che siano, ai condizionamenti, alle ritorsioni e alla vile paura, bensì ancorata, la speranza del cambiamento sociale, al coraggio patriottico per la rinascita della propria terra, all’impegno di classe proletario e al convincimento che l’oscurantismo culturale, politico e sociale di ieri e di oggi possono essere sconfitti e scaraventati nella fogna putrescente della storia.
Guai se nel 2018 Francesco Del Deo e la sua amministrazione dovessero elettoralmente sopravvivere al governo del paese e neppure nulla cambierebbe se ad essi subentrasse nuovamente qualche sindaco o ammucchiata elettorale del passato od anche se al municipio si insediasse ancora un esponente della cultura borghese o delle potenti lobby economiche che dominano lo sfruttamento del lavoro e la ricchezza sociale prodotta dalla classe lavoratrice. La vera e unica alternativa sta solo nella vittoria di una amministrazione popolare di tutti gli sfruttati e schiavizzati di oggi, guidata dall’unico partito del proletariato foriano, il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista. Questo è il nostro impegno per le elezioni amministrative del 2018, un impegno di svolta rivoluzionaria, degna del sostegno morale e materiale di tutte le forze sane della migliore tradizione culturale, professionale e sociale del popolo di Forio.
Forio, 3 febbraio 2017.
* Segretario generale e Consigliere comunale di Forio (NA) del PCI m-l
domenicosavio@pciml.org