La Marina Militare Italiana ha preso oggi in consegna da Fincantieri la fregata multiruolo Luigi Rizzo, la sesta unità del programma Fregate Europee Multi Missione (FREMM).
La Luigi Rizzo è la seconda FREMM in configurazione General Purpose (GP) – caratterizzata da elevata flessibilità di impiego in vari contesti operativi – dopo la Carlo Bergamini, il primo esemplare della nuova classe, entrato in servizio nel 2013.
La Rizzo è stata impostata il 5 marzo 2013 ed è stata varata il 19 dicembre 2015 nel Cantiere Navale Fincantieri di Riva Trigoso, in provincia di Genova. Il battesimo del mare e la consegna, invece, sono avvenuti negli stabilimenti Fincantieri di Muggiano, La Spezia
Le FREEM sono state commissionate a Fincantieri nell’ambito dell’accordo di cooperazione internazionale italo-francese, con il coordinamento di OCCAR, l’organizzazione congiunta per la cooperazione europea in materia di armamenti. Il programma, di cui Orizzonte Sistemi Navali (51% Fincantieri, 49% Leonardo) è prime contractor per l’Italia, prevede la costruzione di dieci unità, già ordinate.
La Francia ha invece ordinato nove vascelli, costruite da DCNS, joint venture tra lo Stato francese e Thales.
In totale l’investimento congiunto dei due Paesi al progetto è di undici miliardi di euro, di cui 6,5 in carico alla Francia e 4,5 all’Italia
Il 6 marzo scorso si è svolto il varo del settimo vascello, la Federico Martinengo. Le quattro unità mancanti verranno consegnate al ritmo di una all’anno dal 2018 fino al 2021
Con 144 metri di lunghezza e un dislocamento a pieno carico di circa 6700 tonnellate, le fregate FREMM sono progettate per raggiungere una velocità massima di 27 nodi e accogliere fino a 200 persone (equipaggio e personale), circa la metà delle classi che hanno sostituto, la Lupo (già radiata) e la Maestrale (prossime al termine della loro vita operativa).
Le FREMM saranno la «spina dorsale» della Marina nei prossimi decenni e sono pensate per svolgere compiti diversi, da quelli più propriamente militare a quelli a supporto della collettività.
Fonte: www.flyorbitnews.com/