Di Riccardo Porcù e Licia Casali
Genova – Incidente aereo senza gravi conseguenze all’aeroporto Cristoforo Colombo.
Intorno alle 14 un velivolo della Piaggio, modello P-180 Evo, ha provato ad alzarsi in volo ma in fase ancora di rullaggio non è decollato ed è “atterrato lungo” sulla pista finendo poi sul prato dopo un testacoda. L’aereo si è fermato a una trentina di centimetri dal mare. Sull’incidente è stata avviata un’indagine dall’Enac, l’Ente Nazionale Aviazione Civile, condotta dalla polizia di frontiera. Gli agenti della Polaria nel pomeriggio hanno interrogato i due conducenti del velivolo.
Il primo pilota era un asiatico che stava provando il velivolo perché interessato ad acquistarlo. Ha raccontato che a fargli perdere il controllo dell’aereo è stata «una manovra improvvisa effettuata in seguito ad un’improvvisa folata di vento».
Tesi confermata dal copilota, un esperto pilota della Piaggio, che quando si è accorto di quanto stava accadendo è intervenuto in modo tempestivo ed è riuscito a scongiurare che l’aereo finisse in mare.
Non ci sono stati feriti, lo scalo è stato chiuso per un paio d’ore e riaperto alle 15. Non ci sono state forti ripercussioni i su altri voli perché gli atterraggi e le partenze in programma erano tutte previste dopo l’ora in cui è successo l’incidente. L’unico volo con leggero ritardo è quello in arrivo da Roma delle 15.25, previsto al Colombo alle 16.10.
L’aereo è un modello sperimentale, utilizzato per testare nuovi materiali e strumenti. Potrebbe essersi trattato di un cortocircuito a bordo del piccolo aereo o di un problema al carrello.
Sul posto sono accorsi i Vigili del Fuoco. L’aereo è stato imbragato dai mezzi tecnici dell’aeroporto ed il Piaggio ed è stato riportato sulla pista in cemento per essere poi trasferito in un hangar. I cinque mezzi d’emergenza dei vigili del fuoco hanno poi fatto ritorno nella loro sede sotto la torre di controllo dell’aeroporto Colombo.
«Abbiamo sentito le sirene suonare: pensavamo che un aereo fosse finito in mare»
«Stavo lavorando con le mie colleghe qui all’hotel Marina Place quando a un certo punto abbiamo tutte sentito le sirene e la Guardia costiera che partiva di corsa – racconta Galia Magomedova – Poi ci siamo affacciate vicino alla grata e c’era già pieno di pompieri che andavano vicino all’aereo. Credevamo fosse finito in mare, qualche anno fa era successo».
Fonte: www.ilsecoloxix.it/