Atterra a Pavullo il premio che fu di Balbo

L’ing. Porto riporta in Italia dopo 78 anni la medaglia per l’aereo più veloce, che costruisce in paese.

PAVULLO. Dopo 78 anni l’Italia torna a ricevere l’alta onorificenza aeronautica dedicata all’avanguardia del volo.

E lo fa con un pavullese d’adozione che ha appena aperto in paese una fabbrica proprio per produrre l’avveniristico velivolo che ha stupito i giudici internazionali.

L’ingegner Alberto Porto (originario dell’Argentina ma di genitori italiani) Ceo della Sea Avio (Swiss Excellence Airplanes) è stato uno dei grandi protagonisti il 13 ottobre della cerimonia di attribuzione dei premi Fai (Federazione Aeronautica Internazionale) presso il resort Nusa Dua di Bali.

Si è aggiudicato il riconoscimento quale detentore del record mondiale assoluto di velocità stabilito nel 2015 col Risen, l’innovativo aereo da turismo da lui progettato.

Con soli 100 cavalli (la metà del consueto) ma con un’aerodinamica straordinaria, ha raggiunto i 323.312 km/h, come certificato dall’Aero Club d’Italia a marzo, risultato poi trasmesso alla Fai per l’omologazione.

Ciò gli è valso la Medaglia Henry De La Vaulx, ricevuta dalle mani del presidente Fai John Grubbström.

Il premio, istituito nel 1933 in memoria del fondatore della Fai, fu conferito nel 1934 ai pionieri dell’aria Italo Balbo e Francesco Agello e nel 1938 a Roberto Dagasso, Angelo Tondi e Ferruccio Vignoli.

Da allora nessun altro italiano l’ha mai più vinto fino ad oggi, ed oltre alla soddisfazione di nazione c’è anche quella di paese, perché l’8 maggio Porto ha inaugurato a Pavullo (in un capannone di via Montegrappa) la filiale produttiva della Sea Avio che assembla il Risen.

Tutto è nato dal Meeting di volo a vela che si era tenuto all’aeroporto Paolucci nell’ottobre 2015: Porto parlò dei suoi progetti con Roberto Gianaroli, presidente dell’Aero Club Pavullo, che lo convinse ad aprire qui la sua filiale produttiva vedendo nell’azienda anche un’eccezionale opportunità per portare competenze tecniche di alto livello sul territorio. Anche l’allora sindaco Romano Canovi spalancò le porte, e in tempi record l’ufficio preposto dell’Unione del Frignano predispose tutta la documentazione che permise di partire subito.

Finora la fabbrica ha completato esemplari di Risen per cui era già iniziata la fabbricazione in Svizzera, ma a settembre ha ricevuto nuove commesse che nei prossimi mesi porteranno ai primi aerei tutti costruiti a Pavullo.

E questo rende ancor più frignanese il premio internazionale di Porto.

«Siamo orgogliosi di lui – sottolinea Gianaroli – come di aver investito energie per portare la sua società qui. Il premio ha portato il nome di Pavullo nel mondo, e dal contesto di relazioni legate a un evento così possono arrivare importanti opportunità per far crescere i progetti produttivi avviati sul territorio». (d.m).

Fonte:gazzettadimodena.gelocal.it/