Negli anni Cinquanta erano rettangolari. Poi, dopo una serie di incidenti nei quali morirono diverse persone, arrivò la nuova forma
Lo preferisce la maggioranza dei viaggiatori: il posto vicino al finestrino sull’aereo. Già, perché la vista è più piacevole. Sedersi vicino al finestrino, aveva raccontato qualche tempo fa il pilota di linea e scrittore Mark Vanhoenacker, «è come mettersi fuori da un bar di una strada affollata, solo che al posto della gente puoi osservare le montagne e gli oceani». Tuttavia, a differenza di un bar, durante il viaggio ad alta quota ci troviamo di fronte ad un finestrino dalla forma rotonda. Il motivo? La domanda è interessante. Ecco la risposta.
L’era dei jet
Nei primi anni ‘50, grazie all’ascesa dei motori a reazione e dei sistemi di pressurizzazione della cabina, gli aerei iniziarono a volare a quote sempre più alte, oltre i 10.000 metri. I vantaggi erano molteplici: gli aeroplani necessitavano di meno carburante a causa della ridotta pressione dell’aria e c’erano meno turbolenze a bordo, spiegano gli esperti di Real Engineering in un videopubblicato su YouTube. A quel tempo, l’ingegneria aerospaziale stava facendo passi da gigante con gli apparecchi che andavano sempre più veloci (fino a 740 km/h) e riuscivano a trasportare un numero sempre maggiore di passeggeri. Nasceva l’era dei jet anche nel settore del trasporto di linea: un velivolo Comet, prodotto dall’azienda britannica de Havilland, fu il primo aereo di linea con motori turbogetto a compiere nel 1951 un volo sulla tratta Londra-Johannesburg. La maggior parte degli apparecchi decollava e atterrava in sicurezza. Tuttavia, nel 1953 ci fu una serie tragica di eventi che coinvolsero due aerei: la fusoliera scoppiò letteralmente in aria, uccidendo 56 persone. Quale fu la causa? I finestrini.
La forma smussata
All’epoca, i finestrini sugli aerei avevano una forma rettangolare, con gli angoli a 90 gradi. E, per dirla semplice, dove c’è un angolo c’è anche un punto debole. I finestrini quadrati dovevano infatti sopportare sollecitazioni fino a tre volte quello delle altri parti della struttura, mettendoli a serio rischio di rotture e crepe. Ecco perché gli angoli vennero successivamente smussati e fu introdotto il finestrino con la forma tondeggiante, l’oblò.
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