Niente paura,non è cominciata la 3°Guerra Mondiale.
Si tratta di un’altra creatura del nostro amico aeromodellista Vando Grazioli, il quale ha costruito ,avvalendosi di un trittico, una bellissima riproduzione del super caccia Tupolev TU-28128 “Fiddler”.
La giornata è iniziata attorno alle 11,15 con l’arrivo do Vando e di suo figlio.
Dopo aver scaricato dal tetto dell’auto il “Sea Vixen” è stato il momento del “nuovo nato” in casa Grazioli.
Un “bestione” di più di 2 metri con una turbina da 20kg di spinta,un vero gioiello verniciato nella classica livrea “alluminio” e radome verde.
Si sono poi susseguiti nella giornata vari voli di soci aeromodellisti con vari aerei con le livree più disparate.
Guest Stars della giornata una coppia di amici veneti i quali presentavano una riproduzione dell’Eurofighter Typhoon con una sgargiante ma più che “fictional” livrea del “VF84 “JOLLY ROGERS” della US Navy, la quale ovviamente non possiede tale velivolo.
Il display del Typhoon è stato molto bello e le manovre sottolineate dell’uso del fumogeno hanno dato una nota di realismo tale da farlo sembrare vero.
Attorno alle 15,40 il momento clou della giornata.
Vando e suo figlio posizionano il FIDDLER a pochi passi dalla pista mentre un numeroso gruppo di aeromodellisti e curiosi facevano cerchio attorno al velivolo.
Una serie di controlli precede l’avvio della turbina, 3,2,1 via!
Il sibilo diventa urlo, poi ruggito, il Bombardiere rulla verso la pista.
Alcuni secondi di silenzio incorniciano il soffio incandescente della turbina che aumentando di giri spinge il velivolo fino a farlo staccare dal suolo.
Un momento di tensione ed un brivido quando poco prima di staccare le ruote dall’asfalto il velivolo imbarda a sinistra, verso l’erba…
“ Dai dai dai siiii” tutti gli amici incoraggiavano il pilota, il quale con l’esperienza più che ventennale riesce a portare in volo il Tupolev prima che tocchi l’erbe.
Si susseguono vari passaggi a velocità più o meno sostenute, infatti per il “ROLL OUT” (termine anglosassone che indica la fase finale del progetto quando il collaudatore porte in volo il velivolo per la prima volta ndr.) Vando manteneva il motore del velivolo attorno al 50-60% della potenza.
Il cielo, tra sprazzi di azzurro, nuvoloni bianchi ed il magnifico suono della turbina conferivano al volo un che di realistico, tanto da far sembrare il modello, se guardato senza riferimenti visivi , quasi parte di una vera manifestazione aerea.
Ancora alcuni passaggi, una prova di stallo e finalmente, o purtroppo il momento di atterrare.
La piccola folla di appassionati e curiosi si ammutolisce. Il velivolo sorvola le nostre teste con flaps estesi e carrelli estratti.
L’aereo vira in finale abbassandosi gradualmente, un incitamento ancora:” vai così piano piano siii…” l’atterraggio avviene in maniera perfetta scatenando applausi, grida di gioia e complimenti all’indirizzo del Colonnello Wandosky come ama scrivere sui suoi modelli il nostro Vando.
Ancora alcuni commenti poi il solito “guinzaglio” agganciato al carrello anteriore del velivolo e via verso il parcheggio dove il bombardiere verrà smontato e caricato in macchina.
Un’altra bella giornata tra amici è volata via.
Ciao e alla prossima