USA, Paese estero 03 gennaio 2015

Osservazione della corona solare nei primi giorni del 2015

Non vi sono stati i “fuochi d’artificio” sul sole per accogliere il nuovo anno e solo pochi razzi di classe C durante l’ultimo giorno del 2014.

Al contrario, il sole inizia 2015 con un enorme buco coronale vicino al polo sud.

L’immagine, catturata il 1 gennaio 2015, dallo strumento di misurazione atmosferica Imaging Assembly (AIA) il Solar Dynamics Observatory della NASA, mostra il buco coronale come una regione scura nel sud.

Fori coronali sono regioni della corona dove il campo magnetico raggiunge lo spazio piuttosto che formare un’anello ritornando giù sulla superficie.

Particelle si spostano lungo i campi magnetici che possono lasciare il sole piuttosto che essere intrappolati vicino alla superficie. Queste particelle intrappolate possono riscaldarsi e formare bagliori, dandoci le belle immagini nel formato di colore AIA.

Nelle parti della corona dove le particelle lasciano il sole, la luce è molto oscurata e il foro coronale appare scuro.

Buchi coronali sono stati visti prima in immagini scattate dagli astronauti sulla stazione spaziale Skylab a bordo della NASA nel 1973 e 1974.

Possono essere visti per un lungo periodo, anche se la forma esatta cambia tutto il tempo. Il foro coronale polare può rimanere visibile per cinque anni o più.
Ogni volta che un foro coronale ruota dalla Terra si può misurare le particelle che fluisce fuori dal foro come un flusso ad alta velocità, un’altra fonte di spazio tempo.

Le particelle cariche nelle fasce di radiazione della Terra sono accelerate quando il flusso ad alta velocità scorre nella magnetosfera terrestre.

L’accelerazione di particelle nella magnetosfera è studiata dalle sonde della missione Van Allen della NASA.

Il ciclo Solare numero 24 ha creato queste dissolvenze, il cui numero di espulsioni delle masse coronali, avrà l’effetto giornaliero di ottenere buchi coronali sempre più piccoli, ma i essi forniscono un’altra fonte nel tempo e nello che deve essere capito e previsto.

Fonte : Image Credit: NASA/SDO – Caption: Dean Pesnell