DI SILVANA LAZZARINO e a cura DI VITTORIO BERTOLACCINI detto COBRA DUE
“IL MITO DI MEDEA” DI MAURIZIO BETTINI E GIUSEPPE PUCCI EDITO DA EINAUDI AL MUSEO NAZIONALE DI VILLA GIULIA
Vittima e prigioniera della passione d’amore MEDEA è una delle figure più controverse e celebri della mitologia greca. Figlia di Eeta re della Colchide regione agli estremi confini del mondo greco sul Mar Nero e di Ecate dea dell’Oltretomba e delle notti di luna piena, Medea nel suo unire fascino e mistero è dotata di straordinari poteri magici tantoché custodisce filtri e pozioni di ogni tipo. Grazie ai suoi poteri aiuta Giasone di cui si innamora a trafugare il vello d’oro custodito da un drago, e con lui decide di fuggire in Grecia lontano dalla sua famiglia. Sempre grazie al suo potere Medea per liberarsi del fratello che li aveva seguiti con un tranello lo uccide, così come con la sua magia convince le figlie di Pelia a fare a pezzi il padre che aveva usurpato il trono a suo fratello padre di Giasone. Esiliati a Corinto Giasone e Medea inizialmente conducono una vita serena con i loro figli, fino a quando Giasone su invito di Creonte re dell’isola accetta di sposare la figlia Creusa. Decisione che trasforma la passione di Medea per Giasone in odio dovuto al suo abbandono, odio che la porta ad uccidere il suoi figli, rompendo definitivamente ultimo legame con l’uomo che l’ha tradita. .Dalla letteratura greca a quella latina, passando per l’arte e il cinema, Medea è stata raccontata e rappresentata in modi anche diversi toccando sfumature differenti del suo temperamento deciso e vendicativo, passionale e orgoglioso. Basti pensare alle opere teatrali di Euripide e quella dello scrittore e filosofo latino Senca; mentre nell’arte si può citare il dipinto “Medea” di Eugène Delacroix in tre versioni (quella del 1838 conservata al Museo di Lille, del 1859 al Staatsgalerie di Berlino e la terza del 1862 al Louvre), e ancora quello del 1865 di Gustave Moreau “Giasone e Medea”.
“Tutti però l’hanno raccontata in modo differente. Nessuna delle più di quattrocento riletture letterarie, operistiche, cinematografiche, pittoriche ne ha però restituito l’immagine completa e definitiva” .Il volume “IL MITO DI MEDEA” di Maurizio Bettini e Giuseppe Pucci edito da Einaudi condurrà i lettori entro le dinamiche di pensiero e azione di questa figura di donna tra ragione e sentimento, mistero e gelosia. Alla presentazione del volume che si terrà mercoledì 20 dicembre 2017 a Roma presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia interverranno Valentino Nizzo Direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e per gli autori Giuseppe Pucci già professore ordinario di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana.
Per l’occasione sarà eccezionalmente esposta in sala la più antica raffigurazione certa del mito di Medea in occidente: appare su un vaso di bucchero sfuggito al saccheggio della camera principale del tumulo ceretano di San Paolo, un contesto attribuito agli anni 630-620 a.C. Il pubblico avrà così l’opportunità inedita di godere a 360 gradi di questo straordinario monumento della penetrazione nel mondo etrusco dei miti ellenici. Ad arricchire la presentazione sarà una proiezione di brani cinematografici e teatrali.
Silvana Lazzarino
Presentazione del volume
“IL MITO DI MEDEA” di Maurizio Bettini e Giuseppe Pucci
Edito da Einaudi
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Piazzale di Villa Giulia,9- Roma
Mercoledì 20 dicembre ore 17.30
Per Informazioni e Accrediti Stampa 06 3226571
Organizzazione Einaudi-Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Ingresso libero fino ad esaurimento posti