Macerata (Marche) 03 gennaio 2015

Helvia Recina. Area archeologica (Villa Potenza, Macerata)

HELVIA RECINA PERTINAX. AREA ARCHEOLOGICA ROMANA / ROMAN ARCHAEOLOGICAL AREA.
Helvia Recina (anche Recina, o Ricina) è situata nella frazione Villa Potenza di Macerata nelle Marche e si è evoluta sulla base di una preesistente città italica forse del III secolo a.C. abitata dai Piceni. Il suo nome è cambiato durante i secoli da Ricina a Recina e infine in Helvia Recina Pertinax. L’origine del nome è incerta anche se gli antichi eruditi che per primi hanno cercato di studiare il sito e i suoi monumenti spesso hanno citato un epigramma piuttosto tardo che dice “Hic Veneris stabant Ericinae templa vetusto tempore (…). Quondam etiam templi nomine dicta fuint”. Fu riportato alla luce nei primi anni del XVI secolo da Niccolò Peranzoni, umanista della corte di papa Leone X e se ne deduce che alla base del nome di questa colonia romana stava un tempio dedicato a Venere Ericina, ricordando che il primo tempio che le fu dedicato fu quello sul Monte Erice in Sicilia fondato dal leggendario Enea. Dalla Sicilia il culto fu poi esportato nel resto della penisola com’è testimoniato dalla presenza di un tempio a Roma del II secolo a.C. La prima notizia certa dell’esistenza di Ricina è del I secolo d.C. tramite Plinio il Vecchio (Nat. Hist. III, 111). L’antica Ricina si trovava lungo la via Salaria Gallica. Al tempo dell’alto impero risalgono i monumenti più importanti. Molti storici sono del parere che la città fosse più antica, considerato che Plinio ne parla come di uno dei centri maggiori del Piceno. I resti del teatro romano del II secolo d.C. sono oggi la testimonianza più importante dell’antica città. Il teatro di 72 metri di diametro era a tre ordini di gradinate, poteva ospitare circa 2000 spettatori e probabilmente era ricoperto di marmi (reimpiegati durante il Medioevo) con capitelli dorici e corinzi. Ancora bene riconoscibili sono l’orchestra, la cavea e il frontescena in laterizio come prevedeva il teatro romano classico. Questi resti danno l’idea di una città di medie proporzioni e florida a causa della contiguità con il fiume Potenza, allora navigabile, che la collegava con il porto del municipio di Potentia sulla foce del fiume omonimo. Un’antica strada lastricata, il ponte romano sul fiume Potenza e i resti di ville decorate con mosaici pavimentali danno l’idea dell’importanza del municipio di Ricina, che Settimio Severo nel 205 elevò al rango di colonia e ribattezzò con il nome di Helvia Recina Pertinax, in onore del suo predecessore l’imperatore Publio Elvio Pertinace. Immagini di archivio e riprese video effettuate sabato 3 gennaio 2015.