Palaia (Toscana) 31 agosto 2014

TOIANO BORGO FANTASMA

Toiano è un antico borgo italiano nel comune di Palaia, in provincia di Pisa

« Toiano Moderno è un piccolo castello, posto su un altro scosceso poggetto, o verruca, fornito de’ medesimi strati di ghiaia impietrita, sopra dei quali sono fondati gli edifizi. Il più curioso si è, che il dorso di uno di essi strati grosso quasi un braccio, serve di ampio pavimento d’una strada, che dalla Pieve conduce al Castello »
Sorge a sud-est di Palaia, tra i corsi dei torrenti Chiecinella e del Roglio, principale affluente del fiume Era. Il torrente Carfalo divide il paese di Legoli da quelle di Toiano e di Montefoscoli, scorrendo da est a nord.
Le sue origini risalgono all’alto medioevo, e la struttura del paese resta quella di un castello, a cui si accede tramite un ponte, forse in origine un ponte levatoio.

Inizialmente sotto il dominio lucchese, passò poi sotto i pisani e nel 1362 sotto l’egemonia fiorentina, grazie all’azione del condottiero Rodolfo II Da Varano, il quale dopo aver vinto l’assedio, prese una campana della rocca e la inviò come trofeo a Firenze, dove fu posta nel ballatoio di Palazzo Vecchio[1]. Nel 1364 il paese (da allora detto “Toiano Vecchio”) fu distrutto dai fiorentini e il territorio venne restituito ai pisani, in seguito agli accordi di pace tra le due città.

Gli abitanti di Toiano ricostruirono nuovamente il villaggio (da allora detto “Toiano Nuovo”), ma nel 1406 si arresero nuovamente al dominio di
Il paese è oggi disabitato ed è stato segnalato al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) nel censimento dei luoghi del cuore da salvare. Vi è inoltre una chiesa sconsacrata risalente all’XI secolo, costruita a pietre quadre regolari e dedicata a San Giovanni Battista.

È situato in una zona di notevole interesse paesaggistico, tra l’area palaiese e quella volterrana, tra le colline pisane e i calanchi di sabbia che sconfinano nelle balze della zona intorno a Volterra.

Il paese è inoltre tristemente ricordato per l’omicidio Elvira Orlandini, detta la “bella Elvira”, una giovane ventenne che fu trovata sgozzata nei boschi circostanti e la cui uccisione rappresentò un caso mediatico nel 1947.