Cocco, noccioline, granite, gelati e collanine. Sulle spiagge di Licola e Varcaturo, come ogni anno, è ricominciata la “guerra” degli ambulanti. Da maggio a settembre, tempo permettendo, chilometri e chilometri percorsi avanti e indietro, da un lido all’altro, in cerca di clienti. Giosuè Scorza, 47 anni, di Castello di Cisterna, è uno “storico” venditore di cocco: sei fette, un euro, e non fa niente che la gente compra sempre di meno. Sulle spiagge è una specie di “idolo”: le sue canzoncine attirano clienti da vent’anni. E i chilometri percorsi sotto al sole cominciano a farsi sentire, visto che quest’estate Giosuè si porta appresso un carrellino per alleviare la fatica. Lo aspettano i bambini, lo aspettano gli adulti, e ogni anno c’è una canzone nuova adattata al ritmo del cocco. Sulle spiagge però non c’è solo Giosuè. Luigi vende granite: un blocco di ghiaccio lo paga 3 euro, e ne ricava un bel po’ di bicchieri che poi riempie con succo di limone, menta, orzata e vende a un euro l’uno. Il popolo degli ambulanti è vario: molti, moltissimi gli extracomunitari. Li chiamano ancora “vu’ cumprà”: ci sono gli africani, sempre tantissimi, del Marocco in particolare, e poi cinesi, molti anche dal Bangladesh. E poi, ovviamente, ci sono i napoletani.
Tre cd (falsi, ovviamente) costano 5 euro, i massaggi delle cinesi partono dai 10 euro. E poi le solite cianfrusaglie: collanine, braccialetti, occhiali e anelli. Molti marocchini vendono giocattoli, palloni e salvagente. E poi cappelli, costumi, teli-mare, fermagli per capelli, cover per i telefonini e pagnottielli per quelli che la frittata l’hanno dimenticata a casa. La “guerra” degli ambulantii è ricominciata.
Sulle spiagge di Varcaturo la “guerra” degli ambulanti
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