Foggia (Puglia) 12 aprile 2015

ABAZZIA DI MONTE SACRO

Monte Sacro la vetta più alta del Gargano orientale a nord di Mattinata si eleva sino a 874 metri sul livello del mare
Nel IV secolo d.C. il monte era ancora conosciuto come Monte Dodoneo, consacrato al culto pagano di Giove.
La dedica millenaria cambiò orizzonte; infatti, alcuni documenti svelano che nello stesso anno in cui fu celebrata la prima messa in onore di S. Michele Arcangelo, da poco apparso nella grotta dell’omonimo monte, Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto, accompagnato da altri prelati, salì in cima al Dodoneo e lo consacrò alla Santissima Trinità (fine V secolo).

In periodo medievale, un gruppo di monaci provenienti da Santa Maria di Calena realizzò su questa cima una cella, ovvero un piccolo cenobio di pochi monaci. Se ne trova traccia per la prima volta in una bolla papale del 1058. Ma già cento anni dopo Monte Sacro è menzionata quale abbazia, quindi si presume fosse divenuta molto importante fino a guadagnarsi l’indipendenza dal nucleo di Peschici, nel XII secolo. Dopo un periodo di floridezza economica e di prestigio, i redditi dell’abbazia iniziano a diminuire per ricevere un colpo di grazia con l’istituzione della commenda. Nel 1481 l’abbazia è ormai deserta e viene unita a quella di Siponto. Il degrado è progressivo, fino a giungere all’attuale stato di rudere. E le rovine dell’antica abbazia di Monte Sacro convivono oggi con lecci e roverelle.
l’impianto originario del monastero Benedettino venne dotato di nuove strutture e di un raffinato impianto ornamentale. Il complesso abbaziale comprendeva fabbriche,magazzini,il battistero ,il chiostro ,la chiesa e il nartece. Diviso in tre vani quadrati da arcate a tutto sesto, sostenute da colonne con capitelli a foglie d’acanto, rosette e altri motivi floreali, il nartece è oggi l’ambiente meglio conservato. Una delle semicolonne addossate alla parete presenta un capitello raffigurante tre aquile ad ali spiegate,i cui artigli trattengono due serpenti dalle teste di drago con le fauci aperte,nel tentativo di addentare della colombe .Inoltre il nartece presenta ancora su una parete lacerti di affresco,raffiguranti una Madonna con Bambino e due Santi benedettini. L’impostazione della arcate lascia presupporre una copertura con volta a crociera . Nel primo e nel secondo ambiente del nartece vi sono le porte d’accesso alla prima e alla navata centrale della Chiesa basilicale romanica.
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