Turchia, Paese estero 20 aprile 2015

Violenza di Genere A Symposium Istanbul ADGI Milano

Nel corso del terzo Symposium Internazionale su “La protection juridique de la femme contre la violence” svoltosi ad Istanbul numerose sono state le esperienze illustrate dai partecipanti convenuti da diversi Paesi (Italia, Francia, Bulgaria, Israele, Mali, Senegal,Turchia) dalle quali è emerso che molto resta da fare per sensibilizzare le Istituzioni, le Università, gli organi di informazione, le forze di polizia e le associazioni, i giovani a voler adottare iniziative forti per contrastare la violenza di genere.
Nel corso della due giorni di seminari promossi dalla Camera Penale Internazionale dell’Istanbul Kultur Universitesi Cehamer, presieduto dal prof. Ozturk e coordinati dall’avv. Aysen Onen (presidente della sessione Donne e Diritto della Camera Penale) sono intervenuti autorevoli giuristi, magistrati, giornalisti, docenti universitari e rappresentanti di diverse Istituzioni.
L’avv. Patrizia Pancanti, (ADGI Associazione Donne Giuriste Italia sezione di Milano e componente membro del Direttivo dell’Associazione Valeria, nota ed affermata penalista che condivide lo studio con la collega Silvia Belloni), ha illustrato le esperienze fatte sul territorio milanese nel corso di questi ultimi mesi, dall’assistenza nei processi penali in difesa delle donne maltrattate o alle donne che hanno subito violenza, anche domestica, stalking, minacce, lesioni, violenza assistita, violenza privata, violenza sessuale.
“Come avvocate penaliste – ha sottolineato l’avv. Pancanti – aiutiamo le vittime di tali reati sin dall’inizio del percorso processuale, ovvero dalla denuncia, sino alla sentenza definitiva anche al fine di ottenere un risarcimento del danno che generalmente ha solo un valore simbolico in quanto nessuna cifra di denaro, per quanto grande possa essere, è in grado di riparare alle ferite subite a seguito delle violenze ricevute”.
Nel suo intervento la Pancanti ha ricordato poi le tante iniziative promosse dall’ADGI di Milano, in cui unitamente alla collega Belloni sono stati promossi importanti eventi contro la Violenza di genere, attraverso campagne solidaristiche con il coinvolgimento del Comitato Pari-Opportunità, dell’Ordine degli Avvocati di Milano e del Comune di Milano.
In particolare, presso il Tribunale di Milano abbiamo realizzato diversi convegni aventi temi diversi quali ad esempio, Giornata Internazionale Contro le Mutilazioni Genitali Femminili (13/2/2014, Aula Magna, Tribunale di Milano), Le Donne e il Carcere: la funzione riabilitativa della pena rispetto alla personalità femminile. Recidiva e reinserimento sociale della donna (24/3/2014, Aula magna Tribunale di Milano), Lotta alla Violenza di genere: come rompere il silenzio. Proposte ed interventi giuridici e istituzionali (25/11/2015, Aula magna Tribunale di Milano).
In occasione dello scorso 25 novembre, giornata internazionale della lotta alla violenza contro le donne, le donne giuriste milanesi hanno ricoperto la famosa scalinata del Tribunale di Milano di scarpe rosse, simbolo della protesta (CPO 25/11/2013-2014).
Nel corso del suo intervento poi l’avv. Pancanti – ha anche illustrato le iniziative promosse dall’Associazione Valeria, che si occupa di legalità nelle scuole con il coinvolgimento degli studenti dai 10 ai 18 anni.
“I nostri interventi – ha aggiunto – hanno lo scopo di fare conoscere ai ragazzi la materia del diritto penale che nelle scuole non è prevista a livello curriculare, cercando di arrivare all’obiettivo non attraverso una lezione classica di diritto ma attraverso la simulazione di un processo i cui ruoli (imputato, difesa, pm, giudice, parte offesa, testimoni a volte assistenti sociali) sono interpretati direttamente dai ragazzi”.
“Abbiamo constatato – ha aggiunto – che i ragazzi reagiscono con interesse e molta partecipazione in quanto coinvolti in prima persona e non solo come spettatori passivi apprendendo alcuni concetti di difficile comprensione in modo veloce”.
Tra le iniziative promosse dall’Associazione Valeria, visite in Tribunale, dove gli studenti assistono alla celebrazione dei processi penali “dal vivo” (in genere si tratta di direttissime) e anche l’ingresso della classe nel carcere di San Vittore, o Bollate per incontrare con alcuni detenuti, appositamente preparati allo scambio di conoscenze con gli studenti.
Fra i progetti anche quello sulla violenza di genere, rivolto a ragazzi di età compresa fra i 14 e 16 anni in cui dopo una breve excursus di come sono cambiati negli ultimi anni i reati commessi a danno delle donne (in Italia il vero cambiamento si è verificato negli anni 70) ai ragazzi è stata proposta la simulazione a scuola di un processo penale avente ad oggetto reati tipici come lo stalking, maltrattamenti, violenza sessuale o altro.
“Il risultato finale è stato – ha concluso la penalista milanese – che qualche ragazza abbia confidato di avere vissuto esperienze simili e che per paura o vergogna non abbia denunciato i fatti. Ovviamente lo scopo del progetto è anche quello di diffondere la cultura dell’uguaglianza e di sconfiggere la discriminazione fra uomo e donna – ha concluso Pancanti – rimuovendo tali barriere culturali che si originano quasi sempre nelle famiglia, attraverso un’educazione scolastica formativa in tal senso”.
Secondo Patrizia Pancanti “per formare una migliore società, bisogna investire nell’educazione dei ragazzi sin dal loro percorso scolastico in modo da educarli a rispettare i diritti fondamentali delle donne e degli uomini senza discriminazione fra i generi e per il raggiungimento di tale fine possa essere importante – conclude – il confronto con altri Paesi e altre culture anche attraverso il semplice scambio di conoscenze e progetti, affinchè congiuntamente si possa sconfiggere la violenza contro le donne, fenomeno purtroppo diffuso in ogni parte del mondo”.
Questioni queste affrontate anche dagli altri interventi, in cui ciascuno ha sottolineato che per sensibilizzare le coscienze intorno a tali fenomeni occorre anche un ruolo diverso degli organi d’informazione, “che purtroppo molto spesso – come sottolineato dal giornalista lucano Fabio Amendolara – si preoccupano solo di fare notizia e inutili scoop senza pensare ai gravi danni che si possono causare alle vittime delle violenze e ai loro familiari”.
Durante il Symposium, la Kultur Univesitesi di Istanbul ha siglato quest’anno un accordo di cooperazione con la Bamako Mali Università rappresentata dalla presidente Fatoumata Diarra già vice presidente della Corte Penale Internazionale.