Morte e devastazione. Dopo la notte, quella del 4 marzo, che aveva fatto tremare con scosse di terremoto il centro della Toscana, con epicentro nella zona del Chianti, la notte successiva è stata ancora insonne, per moltissimi, per la tempesta di vento che ha spazzato via alberi e seminando, drammaticamente, anche morte, mentre la Luna, nelle zone senza elettricità, rendeva l’ambiente angosciante . L’allerta meteo prevedeva acquazzoni e neve anche a bassa quota, si parlava di forte vento, ma nessuno aveva preannunciato e previsto la violenza e la velocità del grecale che ha colpito la regione, e del libeccio fortissimo che ha spazzato la costa tirrenica. Distruzioni e sradicamento di migliaia di alberi anche secolari. Dai pini di Forte dei Marmi allo storico viale di “cipressi che a Bolgheri, alti e schietti van da Guido in duplice filar”.
giorgio mancini
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Grecale e libeccio paurosi
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