Napoli (Campania) 30 dicembre 2014

Napoli tesori da riscoprire Trinità dei Pellegrini

Tesori da riscoprire Complesso Monumentale Trinità dei Pellegrini
Nel 1578 sei artigiani napoletani, tra cui Bernardo Giovino, decisero di costituire una congregazione religiosa con lo scopo dare accoglienza e assistenza ai numerosi fedeli di passaggio nella città di Napoli per recarsi in pellegrinaggio ai Santuari sparsi per l’Italia.Nel 1579 papa Gregorio XIII (1502 † 1585), al secolo Ugo Boncompagni, autorizzava la costituzione della confraternita napoletana della SS. Trinità dei Pellegrini, con gli stessi privilegi e titolo dei Confratelli di Roma; fu adottato come veste un sacco di colore rosso con un cappuccio per coprire il volto in quanto gli atti di generosità dovevano restare anonimi.
Il 15 agosto 1579 furono accolti i primi pellegrini nella prima casa ospitale (ospedale) allestita in alcuni locali del Monastero di S. Arcangelo a Baiano.
Il numero degli ospiti salì vertiginosamente in quanto i fedeli, spesso privi di risorse economiche, si sottoponevano a lunghi e massacranti viaggi a piedi e molti di essi si ammalavano durante il percorso; occorrevano, quindi, locali più grandi, e nel 1581 l’Ospedale si trasferì nel monastero di S. Pietro ad Arem.
Alcuni anni prima, intorno al 1570, Don Fabrizio Pignatelli dei duchi di Monteleone aveva già progettato la costruzione di una casa per i pellegrini su un suolo di sua proprietà alla Pignasecca, nei pressi di Portamedina. Vide solo la costruzione della chiesa che volle fosse intitolata a S. Maria di Materdomini, morì nel 1577 prima dell’inizio dei lavori per realizzare la casa d’accoglienza; per testamento lasciò la chiesa, il suolo e un’ingente somma di denaro.
copyright Giornalista Fotoreporter Enzo Barbieri